ROVIGO – “C’è poco da festeggiare per la sanità d’Italia, se l’aria che respiriamo è malata. Se non affrontiamo il problema dell’inquinamento atmosferico con una strategia decisa, staremo sempre peggio”. Così Cristina Guarda, eurodeputata del Gruppo Verdi/ALE, oggi a Rovigo per l’Ecoforum Veneto di Legambiente in collaborazione con Arpav e Regione Veneto. “Mobilità sostenibile, riduzione delle emissioni domestiche ed industriali e contenimento degli allevamenti intensivi devono essere i tre pilastri di questa strategia”, aggiunge l’eurodeputata.
“Sui giornali di oggi ci sono due notizie di segno opposto: tre delle cinque aziende sanitarie migliori d’Italia sono in Veneto, secondo Agenas. Nel frattempo, Arpav ha alzato il livello di allerta smog per undici su 25 aree della nostra regione, comprese Rovigo e Adria, in seguito a sforamenti del limite consentito di PM10 per più di quattro giorni consecutivi. Il livello arancio indica un rischio per la salute della popolazione, specie per le persone vulnerabili”, ricorda Guarda. Che aggiunge: “l’aria che i cittadini respirano in Veneto è tra le peggiori al mondo. Secondo la Corte di giustizia europea, l’Italia ha violato il diritto dell’Ue sulla qualità dell’aria per anni: i valori limite di Pm10 sono stati superati in maniera sistematica e continuata tra il 2008 e il 2017, in diverse zone d’Italia, inclusa la Pianura Padana”.
“I trasporti sono responsabili del 25% delle emissioni di gas serra dell’Unione Europea. Da consigliera regionale ho proposto in Veneto il biglietto climatico, che è entrato nella programmazione regionale con la promessa di una sperimentazione. Che, però, finora non si è vista. Da parlamentare europea continuerò a difendere gli obiettivi della transizione ecologica nel settore dei trasporti, a partire dal target 2035 sulle auto elettriche”, conclude l’eurodeputata.