Per il presidente del Gruppo Bachelet sarebbe già arrivato il momento a pensare ad un "dopo Cittadin" con un "percorso unitario" da avviare. Mettendo insieme civici e partiti di centrosinistra?

ROVIGO – Il presidente del Gruppo Bachelet di Rovigo Andrea Borgato, anche consigliere comunale in città tra le fila della Civica per Rovigo, sostiene che alla luce della riunione dei giorni scorsi che ha analizzato la situazione politica locale, vi sia la necessità di “avviare un percorso unitario per costruire una valida alternativa all’attuale amministrazione che ha già dimostrato limiti e gravi contraddizioni che, peraltro, come gruppo, avevamo già segnalato. Siamo consapevoli che la strada è irta di ostacoli e molto complessa come già evidenziato dopo le elezioni. L’impegno in questa direzione caratterizzerà, in ogni caso, l’attività del Gruppo, assieme ad una presenza costante sui temi della buona amministrazione”.

Per Borgato la recente decisione del Sindaco di nominare come collaboratore e/o portavoce il candidato consigliere Filippo Zangheratti, già visto al fianco del sindaco di Valeria Cittadin in campagna elettorale (LEGGI ARTICOLO), non va certo, a suo avviso, nella direzione della buona amministrazione. Il nome, tra l’altro, era già sulla bocca di molti, tanto che si erano già manifestate polemiche al riguardo (LEGGI ARTICOLO) anche all’interno di Fratelli d’Italia per cui Zangheratti era candidato.

“La questione non è la legittimità della decisione, ma l’opportunità della stessa e la modalità con cui tale scelta è stata operata. Si tratta innanzitutto di una spesa non necessaria né urgente a fronte di tagli che sono stati fatti, invece, su altre voci che rispondevano anche a necessità sociali, come il sostegno alle azioni contro la violenza di genere. Pure la modalità appare non coerente con quanto affermato dal Sindaco in campagna elettorale – continua Borgato – una sorta di promessa tradita considerando che la persona scelta è un candidato non eletto. Da ex sindacalista ci si doveva aspettare più rispetto nei confronti di chi cerca correttamente lavoro e, quindi, pensiamo allo stato d’animo dei 18 candidati esclusi dei quali, probabilmente, non si sono presi in considerazione curricula, titoli e meriti. Una presa in giro non accettabile. Tanto valeva assumere e basta, senza finzioni e senza accendere aspettative poi frustrate”.

Sempre in tema di buona amministrazione il Bachelet sottolinea che “dopo l’interrogazione presentata nel consiglio comunale del 17 settembre scorso in riferimento alla prospettata modifica dell’art.23 delle norme tecniche di attuazione del Piano degli Interventi, a fronte di una serie articolata di quesiti posti, il Sindaco Cittadin si è limitata a ribadire la volontà della maggioranza di cambiare la norma, riservandosi di approfondire e di fornire quei dettagli precisi richiesti per i quali si attende, ancora oggi, una risposta scritta.

Come del resto attendiamo risposta su altri temi di interesse pubblico, a cominciare dalla volontà di questa maggioranza di riprendere in mano la realizzazione della passante nord per la quale abbiamo ricordato che il parco Langer (ex Tiro a Segno) che il centrodestra, va sottolineato, voleva far attraversare dal passante stesso, va salvaguardato e che, comunque, un tracciato stradale a ridosso di un popoloso quartiere come la Commenda è quanto di più sbagliato si possa progettare. Confidiamo che Veneto Strade non metta altro denaro pubblico su un’opera inutile e si concentri invece sulla necessità dello snodo stradale ad ovest della città.

Durante l’incontro il Gruppo ha avuto modo di riflettere anche su altri argomenti fra i quali la questione Iras e Polo Natatorio, sui quali si avranno altre occasioni di approfondimento” conclude Borgato.

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