Brunello candidato alla panchina della Nazionale, un giovedì ovale con lo staff dell’Under 20  

Giovedì 19 maggio a Rovigo doppio appuntamento con la palla ovale. Prima in Accademia dei Concordi con un incontro pubblico, poi la conviviale al Panathlon con la presenza di Marzio Innocenti, presidente Fir, e di Massimo Brunello, Mattia Dolcetto ed Augustin Cavalieri tecnici della Nazionale U20 dei record

ROVIGO –  Giovedì 19 maggio a Rovigo doppio appuntamento con la palla ovale. Prima in Accademia dei Concordi ospiti del presidente Giovanni Boniolo, con un incontro pubblico e le società polesane, poi la conviviale con il Panathlon di Rovigo del presidente Gianpaolo Milan con la presenza di Marzio Innocenti, presidente Fir. Prima dell’evento in Accademia è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di Riccardo Passarotto, il pattinatore iridato tragicamente scomparso in un incidente stradale.

Super ospiti Massimo Brunello (head coach della Nazionale U20) e Mattia Dolcetto (assistente allenatore e responsabile tecnico dell’Accademia Benetton Rugby), con la coppia di tecnici polesani anche Agustin Cavalieri (tecnico dell’Accademia Benetton Rugby ed assistente di Brunello in azzurro).

Sono di Rovigo, e sono atleti e tecnici vincenti. Massimo Brunello non ha bisogno di presentazioni, ma tra i vari successi spiccano due scudetti con la maglia dei Bersaglieri nel 1988 e nel 1990, sua l’azione determinante al Flaminio contro il Benetton Treviso, una galoppata incredibile prima di consegnare l’ovale a Ravanelli per la meta dello scudetto. E’ uno dei tecnici più preparati d’Italia, la sua carriere in panchina è partita ovviamente da Rovigo, poi Badia, ancora Rovigo, poi l’incarico Federale con le giovanili azzurre. Prima del recente incarico alla guida della Nazionale Under 20, si è tolto anche lo “sfizio” di vincere due scudetti contro la sua Rovigo (2017 e 2019) alla guida del Calvisano

Il suo assistente Mattia Dolcetto non è da meno. La sua carriera da giocatore comincia a Rovigo, ma lo scudetto lo vince con il Viadana nel 2001 (l’anno dopo vince anche la Coppa Italia), poi L’Aquila e ancora Rovigo. Al suo primo incarico da allenatore è subito Fir. Tra Italia Under 18 ed Emergenti, si toglie delle belle soddisfazioni lanciando un numero impressionate di giovani. E’ stato responsabile del centro di formazione permanente di Rovigo, lo scudetto dell’Under 18 nel 2016 è anche merito suo.

Nemmeno Agustin Cavalieri ha bisogno di tante presentazioni, seconda linea di spessore di origine argentina, è stato per anni la bestia nera della FemiCz Rovigo. Primo scudetto con il Petrarca nella finale del Battaglini nel 2011, poi ben 4 con il Calvisano, tutti battendo in finale la FemiCz Rovigo (2014, 2015, 2017, 2019). Le sue competenze, una volta appeso gli scarpini al chiodo, sono al servizio della Federazione Italiana rugby. Assistente di Brunello nella Nazionale U20, dal prossimo anno sarà anche tecnico dell’Accademia Benetton Rugby. 

Il trio delle meraviglie ha portato l’Italia U20 ai massimi livelli continentali, nell’ultimo Sei Nazioni hanno frantumato ogni record. Ben tre le vittorie contro Inghilterra, Scozia e Galles, non era mai successo. Di rilevanza assoluta il successo sull’Inghilterra ovale, una vittoria storica, la prima contro i maestri del rugby, in uno stadio Monigo in delirio. 

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“Ringrazio Lello Salvan, se tutto questo è accaduto è anche grazie a lui, è stato il mio primo allenatore, e lo ringrazio per aver organizzato questo evento, essere celebrati fa sempre piacere, nella propria città ancora di più”, ha esordito così Massimo Brunello, un talento nato nel Frassinelle, quando il Polesine sfornava campioni a ripetizione.

“Abbiamo un gruppo ambizioso – ha sottolineato Brunello – un lavoro iniziato un anno fa, potevamo anche vincerle tutte e cinque, in Irlanda mi sono arrabbiato per alcune decisioni arbitrali, potevamo portarla a casa”. Un gruppo di ragazzi fantastico, con grandi motivazioni, tra le curiosità evidenziate da Lello Salvan (Panathlon Rovigo), il numero di giocatori utilizzati dallo staff azzurro, praticamente due terzi della squadra non ha saltato una partita, un aspetto importante. Una Nazionale U20 con una difesa granitica, più che dimezzate le mete subite rispetto all’edizione precedente.

Un gruppo, quello dell’Under 20, impreziosito anche dalla chiamata in Nazionale Maggiore di Marin e Menoncello “Un grande motivo d’orgoglio per tutto lo staff” ha sottolineato coach Mattia Dolcetto. E’ chiaro che se accadono cose di questo tipo si è lavorato bene “Vincere aiuta a vincere, ma dobbiamo ringraziare i ragazzi, tutto lo staff, e i dirigenti”.

A giugno l’U20 parteciperà al torneo che sostituisce il mondiale di categoria, le squadre partecipanti sono le stesse del Sei Nazioni, in più ci saranno Sud Africa e Georgia, un bel banco di prova per gli azzurrini.

“Se non hai giocatori di qualità è impossibile ottenere risultati – ha sottolineato Augustin Cavalieri tecnico degli avanti – sapevamo che avevamo dei tre-quarti forti, ma senza una mischia performante è difficile vincere le partite, ci siamo focalizzati su questo aspetto”, i risultati parlano da soli, complimenti. Come recitava il titolo dell’incontro in Accademia, “Torneo Sei Nazioni 2022 “Italia U20: un risultato da applausi”.

In Accademia dei Concordi erano presenti anche i rappresentanti delle società polesane, Rugby Rovigo Delta, Monti Junior, Badia, Villadose e Frassinelle, i ragazzi hanno rivolto delle domande ai protagonisti. 

Poi durante la conviviale, grazie al giornalista Ivan Malfatto, spazio a Marzio Innocenti, presidente Fir. Sarà un caso, ma non lo è, ma il rugby italiano italiano ha finalmente ricominciato ad alzare la testa. Oltre all’annata da record dell’Under 20, l’Italia maggiore è tornata a vincere al Sei Nazioni in un match incredibile a Cardiff in Galles. 7 anni senza vittorie, 7 anni di agonia, forse qualcosa è cambiato, almeno sotto l’aspetto mentale.

Tanti i temi caldi toccati dal numero uno della Federazione Italiana rugby, dopo oltre un anno ha dato dei contributi importanti alla crescita della palla ovale, al suo fianco il presidente della FemiCz Rovigo Francesco Zambelli “Sui risultati dell’U20 merito a loro, tre partite vinte al Sei Nazioni sono tante, quella contro l’Inghilterra campione in carica è un risultato ogni oltre aspettativa, risultati frutto di ragazzi e staff solidi. Con Massimo Brunello ne abbiamo già parlato, non è un segreto, quello con Kieran Crowley è un accordo fino ai Mondiali, poi bisognerà ripensare allo staff della Nazionale Maggiore, tra le opzioni non è impossibile tenere in considerazione anche un tecnico italiano, se a livello degli standard internazionali. Brunello, Roselli e Bortolami sono tre tecnici italiani che ragionevolmente, e per qualità, possono porre la propria candidatura, e la Fir la terrà in grande considerazione”.

Durante la serata si è parlato anche del livello del campionato italiano, della finale scudetto (il 28 maggio a Parma si gioca FemiCz Rovigo e Petrarca Padova), e dello sviluppo delle Accademie di alto livello con l’ingresso di Under 23 sotto contratto Fir, e poli di sviluppo per l’U15-U17. Marzio Innocenti si è complimentato con il patron Zambelli, per la lungimiranza dimostrata nel coinvolgere nel progetto anche le società del Polesine, Rovigo come sorta di “faro” per tutte le società satelliti per far confluire i giovani del territorio. Con Allister Coetzee e Alessandro Lodi tecnici di riferimento, Rovigo sarà uno dei 10 poli di sviluppo ovale giovanile sul territorio nazionale.

Prima della conviviale del Panathlon di Rovigo, nella consueta sede dell’hotel Cristallo, il presidente Gianpaolo Milan ha accolto tre nuovi soci. Andrea Pasquin, Consigliere comunale con deleghe alla pubblica istruzione e all’associazionismo di Arquà Polesine, è componente del gruppo storico musici e sbandieratori arquatese del quale è stato anche presidente.

Dal 1988 al 1994 ha giocato nelle giovanili del Rugby Frassinelle e successivamente ha giocato in serie B con la prima squadra fino al 1996. Nel 2013 ha conseguito la qualifica di allenatore di 2° livello di rugby ed ha allenato nei settori giovanili e seniores dal 2011 al 2017. Fino al 2016 ha ricoperto anche il ruolo di responsabile del progetto tecnico che ha portato alla rifondazione del settore Juniores del Club Frassinelle Rugby. 

Le maggiori soddisfazioni le ha però ottenute nel settore arbitrale. Dal 1995 al 2011 ha scalato infatti tutte le categorie del rugby, dirigendo incontri nei settori giovanili e dalla serie C fino al Top 10. Vanta inoltre alcune direzioni di gara in alcuni campionati stranieri, una partecipazione al campionato europeo U18 ed una alla Coppa del Mondo U20.

Enrico Serafin, assessore ai lavori pubblici del Comune di Arquà Polesine, fin da piccolo inizia a praticare calcio e una volta chiuso il percorso di maturazione tecnica nei settori giovanili, ha giocato per 20 anni a livello seniores in campionati dilettantistici a livello provinciale e regionale conquistando due promozioni. Attualmente è dirigente di una squadra amatoriale di calcio a 11. Appassionato di alpinismo ha conseguito il livello di abilitazione A1.

Enrico Maragno, medico, all’età di 13 anni inizia a praticare calcio con il Duomo. Successivamente passa al Borsea e gioca per 10 stagioni in terza categoria. A 27 anni gioca a Rovigo nel campionato amatori fino all’età di 38 anni disputando, a Montreal, anche un campionato del mondo riservato ai medici con una selezione del nord Italia. Questa esperienza lo porta a promuovere la fondazione della squadra provinciale di calcio dei medici nella quale ha militato per 10 anni. 

Nel Duomo Calcio ha allenato le squadre delle categorie Giovanissimi e Allievi e per una stagione anche quella di terza categoria oltre che esserne stato il presidente della società per 3 stagioni.

Nel 1981 lo troviamo tra i fondatori della Società Polisportiva Canale di cui è stato anche presidente.

Oltre all’hobby del tennis, che pratica a livello amatoriale, nutre una grande passione per la storia tanto che è presidente del gruppo archeologico di Villadose da più di 30 anni nel corso dei quali si è dedicato allo studio della centurazione di Adria e nella realizzazione del museo archeologico di Villadose.

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