BADIA POLESINE (Rovigo) – Pare proprio che il Premio San Giorgio 2024 (LEGGI ARTICOLO) sarà ricordato come quello della discordia, personale e politica.
All’accusa piccata dell’assessore e vicesindaco Stefano Segantin “Non si fa propaganda politica in chiesa” rivolta all’organizzatore del premio, Mario Cabassa, deus ex machina dell’organizzazione dell’evento, chiede il diritto “ad onor di verità” di replica ed afferma: “Sono tutte menzogne isteriche”.
Cabassa esordisce partendo dal presupposto che: “Ho il massimo rispetto delle Istituzioni, ma anche le Istituzione devo averlo dei cittadini e penso piuttosto che le esternazioni del vicesindaco non siano farina del suo sacco. Preciso invece di non essere iscritto a Fratelli d’Italia, ma rivendico il diritto di pensarla come voglio. Non capisco pertanto cos’abbia Segantin contro di me. So solo che è stato invitato con lettera formale il sindaco Giovanni Rossi che, invece di presenziare di persona, lo ha delegato. Non è vero che non sia stato ringraziato per la presenza e, quanto al vicesindaco di Lendinara, che avrei relegato in seconda fila, la verità è stato proprio Lui a deciderlo, declinando l’invito di presenziare dal primo banco. Il motivo riportato è semplice: era sprovvisto della fascia tricolore ed ha preferito la seconda fila. Se invece vogliamo giocare ai bambini cercando baruffa sul numero delle citazioni, beh lascio agli altri giudicare” aggiunge.
Ma non è tutto perché Cabassa, che etichetta come puerili le accuse ricevute, afferma che: “La festa del ringraziamento è sempre stata fatta così, anche quando era presente il sindaco, con la premiazione a fine cerimonia religiosa e nessuno ha mai detto nulla”.
Dunque, nelle dinamiche del premio non c’è stato alcun secondo fine, tanto più che la Coldiretti locale ha sempre invitato le figure istituzionali a prescindere dal colore politico. “Sono venuti Graziano Azzalin (Pd), Cristiano Corazzari (Lega), Isi Coppola (An, Popolo della Libertà, FdI), Luca Bellotti (An, Pdl, Futuro e libertà) e molti altri. Nessuno ha mai polemizzato, a parte Segantin”
Quindi l’affondo: “Penso invece che nelle esternazioni teleguidate del vicesindaco ci sia della ruggine politico-personale. È vero – dice Cabassa – che con il sindaco di Badia Polesine sono in pessimi rapporti, almeno da quando il 1° luglio scorso mi ha affrontato in chiesa ammonendomi, col dito puntato, ricordandomi (testuali parole) di meditare bene prima di parlare. Probabilmente non mi si perdona una mia esternazione in occasione della cena per festeggiare l’elezione di Francesca Zeggio a prima cittadina di Lendinara quando, il 20 giugno, ho proposto un brindisi di buon auspicio alla neo sindaco Zeggio e per l’elezione in Regione Veneto del predecessore Luigi Viaro, da ora libero da impegni.
Salvo poi apprendere che proprio Giovanni Rossi si sarebbe già accordato per la sua candidatura in Regione in cambio dell’appoggio alla presidenza della Provincia da parte di Viaro ed il gruppo di Forza Italia”.
“In ogni caso – conclude – sono sempre disponibile a confrontarmi col sindaco Rossi, o chi per esso, visto che ha mandato in avanscoperta Segantin per cercare il litigio personale”.
A Badia sembra ormai evidente che le mosse della politica locale si siano appalesate e sono ben diverse e lontane da quanto si vuol far credere, a forza di sorrisi di circostanza. Intanto, senza spiegazione aggiunta, la cena degli auguri di Natale della maggioranza consiliare del sindaco Giovanni Rossi, già programmata, non è stata rimandata, ma semplicemente annullata.
Ugo Mariano Brasioli