Giovedì 15 febbraio in arrivo associati da tutte le province del Veneto, che sottoporranno al presidente nazionale Giansanti problematiche e proposte

PADOVA – Saranno oltre 600 gli agricoltori da tutto il Veneto che arriveranno giovedì a Padova per l’assemblea straordinaria convocata da Confagricoltura Veneto, che si svolgerà alle 15 all’Hotel Crowne Plaza. Dato il grande numero di adesioni, che continuano ad arrivare in queste ore, sarà allestita una seconda sala con collegamento video, dove sarà possibile seguire gli interventi che si succederanno sul palco.

Saranno presenti tutti i dirigenti provinciali di Confagricoltura del Veneto, a cominciare dal presidente regionale Lodovico Giustiniani e dal presidente provinciale di Padova, Michele Barbetta, oltre al presidente nazionale Massimiliano Giansanti, che raccoglierà istanze, idee e proposte per portarle ai tavoli istituzionali italiani e internazionali. L’appuntamento maggiormente di rilievo è fissato per il 26 febbraio, a Bruxelles, dove Confagricoltura illustrerà la visione dell’associazione sul futuro dell’agricoltura e della nuova Pac in un’assemblea straordinaria.

Sarà un confronto sulle tematiche salite alla ribalta nelle ultime settimane, che la confederazione ha sempre portato avanti nei tavoli istituzionali di Roma e Bruxelles: dalla burocrazia che soffoca le aziende ai prezzi non adeguati pagati agli agricoltori; dalla Pac (Politica agricola comune) che sta mettendo in crisi gli imprenditori agricoli all’innovazione e alle biotecnologie, necessarie per rimanere competitivi sul mercato globale. Confagricoltura vuole dimostrare che c’è ed è al fianco degli agricoltori che protestano per le difficoltà del momento.

Quello di domani sarà un incontro tra agricoltori liberi di esprimersi per chiedere più attenzione verso il settore, per mettere a punto proposte e strategie per il futuro e imprimere un cambio di visione sull’agricoltura, che va rimessa al centro del dibattito europeo. Le risorse destinate agli agricoltori sono minime: questo sta mettendo a rischio la capacità produttiva del sistema, impedendo alle aziende di essere competitive sul mercato globale.

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