Confartigianato Polesine: “Scadenza Superbonus, serve una proroga”

Il Presidente Marco Campion: “A rischio il termine dei lavori di molti condomini. La fretta può portare conseguenze sulla qualità degli interventi e sulla sicurezza dei lavoratori”

ROVIGO – Manca un mese e mezzo alla fine dell’anno e alla scadenza del Superbonus per l’edilizia e i lavori iniziati su molti condomini rischiano di non essere conclusi, non tanto per una mancanza delle imprese edili, quanto per il caos normativo, amministrativo  ed applicativo che è stato creato.

Marco Campion, Presidente di Confartigianato Polesine, lancia, insieme a tutto il sistema veneto dell’associazione di categoria, un appello affinché si arrivi ad una proroga, magari limitata ai soli interventi che dimostrino un concreto avanzamento del cantiere, una proroga che avrebbe un costo contenuto per le casse dello Stato, di gran lunga inferiore a quello del caos sociale e economico che si determinerebbe lasciando invariata la scadenza a dicembre.

“Siamo molto preoccupati delle conseguenze che potrebbe avere questa scadenza. Serve una proroga che consenta una chiusura lavori ordinata con il margine temporale adeguato, onde evitare che si perdano posti di lavoro a causa dei possibili e certi contenziosi che si andrebbero ad innescare tra privati ed aziende – avverte Campion -. Inoltre temiamo che per la fretta di terminare le ristrutturazioni, si possa mettere a rischio la qualità degli interventi e soprattutto la sicurezza dei lavoratori, un aspetto del settore edile a cui Confartigianato Polesine è molto attenta e attiva nell’ambito della formazione e informazione”.

Oltre alla proroga del 110%, Confartigianato chiede anche al Governo di avviare una riflessione sulla questione dell’efficientamento energetico degli edifici, un aspetto non più rinviabile, al di là del Superbonus, in vista delle scadenze imposte dall’Unione Europea e dall’emergenza climatica.

Il Supebonus ha movimentato in Polesine quasi 1 miliardo di euro tra investimenti ed indotto, avendo avviato cantieri per 442 milioni di euro. A fine anno saranno circa una sessantina i condomini rischiano di non vedere i lavori ultimati. 

Da una analisi del nostro Ufficio Studi emerge infatti che la produzione e l’occupazione di un significativo numero di settori produttivi dipendono in misura consistente, e in alcuni casi pressoché totale, dall’attività del settore delle costruzioni, che effettua acquisti di beni e servizi da ben l’80% dell’insieme dei settori economici.

“L’edilizia da sempre è un settore trainante per l’economia, soprattutto a livello locale – evidenzia il presidente Campion –  e genera esiti moltiplicativi sull’indotto. Per questo diciamo che non è solo un problema per le nostre imprese artigiane, ma anche che la leva moltiplicatrice prodotta subirà una netta flessione, dalla metalmeccanica e metallurgia, ai produttori di beni durevoli per la casa (elettrodomestici e mobili, dopo l’exploit degli anni pandemici) ed il trasporto”.

A questo si dovrà aggiungere l’incremento della ritenuta dall’8 all’11 per cento  sui bonifici emessi dai committenti che intendono sfruttare i bonus fiscali che porterà ad una penalizzazione ulteriore delle imprese. Diminuiranno ulteriormente le disponibilità di cassa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime notizie