"Non ci sono più scuse, da 50 anni aspettiamo di essere 'paroni' in casa nostra" ha affermato il presidente della Regione Veneto dal palco di Pontida

ROVIGO – Hanno fatto ritorno in Polesine i 100 fedelissimi della Lega che si sono organizzati con due pullman per partecipare al raduno della Lega a Pontida, nel bergamasco, sul prato individuato nel ’90 da Umberto Bossi che lo definiva il ‘sacro suolo’.

Hanno risposto all’appello di Matteo Salvini tanti amministratori di partito, militanti e simpatizzanti, anche dalla provincia di Rovigo con l’onorevole Antonietta Giacometti, il segretario provinciale Guglielmo Ferrarese, i rappresentanti in Regione Cristiano Corazzari, Simona Bisaglia e Laura Cestari, oltre che assessori e consiglieri comunali in Polesine come Pako Massaro, Michele Aretusini, Valentina Noce.

Slide 1
Slide 2
Slide 3
Slide 4
Slide 5
Slide 6
Slide 7
Slide 8
Slide 9
Slide 10
Slide 11
Slide 12

Dopo uno stop di 3 anni Matteo Salvini è ritornato sul palco di Pontida questa volta per firmare un contratto con Ministri e governatori che hanno sottoscritto i 6 impegni su cui la Lega di Salvini “ci mette la firma”.

Gli impegni sottoscritti sono stati: stop al caro bollette, riforma dell’autonomia, flat tax e pace fiscale, quota 41 per le pensioni, il ripristino dei decreti sicurezza, una giustizia giusta.

Fedele alla tradizione il presidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia ha fatto srotolare la bandiera della Serenissima durante il suo intervento che è stato dedicato all’autonomia del Veneto, “a costo di mettere in discussione il governo”, ritenendo scontata la vittoria della coalizione di centrodestra con Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati alle elezioni politiche del 25 settembre.

La riforma dell’autonomia per Zaia è “una assunzione di responsabilità” per la “necessità di un intervento normativo, in linea con l’esito del referendum sull’autonomia che fu votato in Veneto nel 2014”. “Non ci sono più scuse. Da 50 anni parliamo di essere ‘paroni’ in casa nostra” ha concluso il presidente Zaia.

Il fondatore della Lega, Umberto Bossi, è rimasto nella sua Gemonio e non ha partecipato all’evento.

Dal Veneto sono arrivati una quarantina di pullman, di cui 11 provenienti dalla provincia di Padova, 9 da Verona, 9 da Treviso, 7 da Vicenza, 6 da Venezia, 2 da Rovigo e 1 da Venezia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime notizie

Ultime notizie