Enormi problemi di gestione e criticità negli ospedali. La Cgil Fp di Rovigo lancia l’allarme

Un nuovo contratto collettivo da applicare, ma l'Ulss 5 Polesana si sottrae al confronto sindacale. La denuncia del segretario Riccardo Mantovan

ROVIGO – “Siamo molto preoccupati perché nell’azienda pubblica più grande del Polesine stiamo vivendo il tempo dell’oscurantismo dei diritti – afferma Riccardo Mantovan, segretario di Fp Cgil Rovigo riferendosi ad Ulss 5 Polesana – Anno 2023, lavoratori che hanno permesso al sistema sanitario di superare una gravissima emergenza, sono privati dei loro diritti nella Regione che ritiene di essere la più evoluta. Sottrarsi al confronto sindacale è un fatto gravissimo sul quale la Regione stessa non può assolutamente rimanere silente.

Nonostante le nostre continue richieste formali e per le vie brevi l’atteggiamento della direzione dell’Ulss 5 è di assoluta reticenza. 4 mesi di blocco della contrattazione aziendale sono pura follia se consideriamo la necessità di applicare un nuovo contratto che definisce enormi cambiamenti in favore dei dipendenti di questa azienda che conta oltre 2.600 lavoratori del comparto. 2.600 lavoratori che non vedono applicati istituti contrattuali che toccano sia la parte normativa che quella economica. Atteggiamento per noi irrispettoso ed inaccettabile, che dimostra indifferenza verso i propri dipendenti.

Azienda assente, con poche idee e scarsa programmazione. Sorda ed incurante delle enormi e gravi criticità presenti nei 3 ospedali e nel territorio che si riflettono negativamente verso i bisogni e le necessità dei cittadini. Amministrazione pubblica che non solo non applica questo nuovo contratto, ma che addirittura ci ha costretto a ricorrere alle vie legali per far riconoscere il diritto dei tempi di vestizione a questi lavoratori. Diritto previsto dal contratto nazionale 2016/18! Vertenza che stiamo gestendo con il nostro ufficio legale.

Tutto questo con aggravi di costi a carico dei lavoratori e dell’amministrazione stessa. Il tutto dovuto alla incapacità (mancanza di volontà) nell’applicare quanto previsto dal contratto. Frustrante ma, difficile criticare quei lavoratori che sempre in numero maggiore decidono di dimettersi per andare a lavorare in altre Ulss o che addirittura preferiscono il privato al pubblico. La situazione attuale, ad oltre un secolo dalle conquiste dei diritti operate grazie alle lotte sindacali, fa pensare che questa amministrazione abbia nostalgia del passato” conclude il segretario Mantovan.

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