ROVIGO – Ha fatto scalpore l’assenza di Federico Frigato (LEGGI ARTICOLO), ex candidato sindaco ed attuale consigliere comunale a Rovigo dalla tornata elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale che spiega pubblicamente i motivi per cui si è astenuto dall’esprimere la propria “pesante” preferenza per uno dei 24 candidati consiglieri.
“Nonostante le richieste di sostegno arrivate dalle liste in campo, la nostra scelta è stata quella di non partecipare al voto – spiega Frigato per la lista comunale Rovigo si ama – ci siamo proposti alla città come liberi dai partiti e fuori dagli schemi ingessati di contrapposizione destra – sinistra.
Optare per un candidato della lista alle provinciali stilata dal Partito democratico non era fattibile, vista la moltitudine di correnti e la mancanza di un progetto di lungo respiro, nessuno ci ha chiesto sostegno al progetto civico, come da prassi, e non abbiamo voluto optare per il centrodestra nonostante qualche amicizia personale, per le enormi differenze sia politiche e sia di visione di città che ci dividono dall’attuale amministrazione guidata dal sindaco Valeria Cittadin.
Impossibile condividere un percorso politico con chi sta accompagnando Iras alla privatizzazione, si pone con toni arroganti nei confronti dell’associazionismo e del cooperativismo, offende tacciando di maleducazione il dissenso politico e sostenendo che chi fa opposizione come nel mio caso, “la infastidisce”. Il tutto per aver stigmatizzato la spesa inopportuna di 70 mila euro per creare una figura di cui non si comprendono né il ruolo e né, tanto meno, il senso istituzionale. Risorse che si sarebbero potute utilizzare, piuttosto, per rafforzare uffici come il commercio, l’europrogettazione o l’urbanistica”.
Frigato spiega quindi il mancato sostegno a candidati della lista di centrodestra proprio per l’appoggio del centrodestra a Cittadin: “Se stanno con il sindaco attuale, noi non potremo che essere su fronti opposti”.