ROVIGO – La nipote del martire Giacomo Matteotti è arrivata a Rovigo in mattinata, si è recata a dare un saluto al monumento dedicato al nonno nell’omonima piazza cittadina, si è trasferita a Fratta Polesine per la vernice della mostra dedicata a Giacomo Matteotti al Mulino ecomuseo Al Pizzon, ed infine si è fermata a Villanova del Ghebbo per l’intitolazione del parco cittadino all’illustre deputato italiano.
Giacomo Matteotti è stato consigliere comunale a Villanova del Ghebbo prima di diventare sindaco di Villamarzana e quindi deputato socialista, rapito ed ucciso da una squadra di criminali incaricati da Benito Mussolini a “risolvere il fastidio” di quel parlamentare che era in procinto di divulgare una serie di informazioni in aula sull’interferenza di aziende private sulle concessioni petrolifere che Mussolini avrebbe concesso a breve.
Era il 1924, Matteotti è stato premonitore della nascente dittatura fascista e la sua deriva totalitaria, un ostacolo da rimuovere.
Il prefetto di Rovigo Clemente Di Nuzzo, intervenuto a Villanova del Ghebbo ha salutato calorosamente ed in maniera deferente la nipote del martire Giacomo Matteotti e ne ha tratteggiato lo straordinario profilo umano, di impegno civile, politico “un autentico faro per la libertà, la democrazia, un esempio indelebile per tutti gli uomini a venire”.
L’intervento di Villanova del Ghebbo, realizzato grazie al prezioso contributo di Fondazione Cariparo è stato illustrato dal vicepresidente Giuseppe Toffoli che ha ricordato come il Comune di Villanova del Ghebbo si è aggiudicato il bando Spazi Verdi, una misura che è stata rifinanziata più volte fino a veder raddoppiato l’impegno economico della Fondazione, da 1,2 a 2,4 milioni di euro, perchè “è un diritto dei cittadini vivere in un ambiente verde, sicuro, inclusivo, incontaminato” ha ricordato Toffoli.
Una soddisfazione enorme per il sindaco uscente Gilberto Desiati che ha concluso l’attività amministrativa con l’intitolazione del parco cittadino a Giacomo Matteotti alla presenza della nipote Elena che si è fatta accompagnare dalla nipotina Beatrice.
“L’idea di avere Giacomo qui, alle mie spalle, mi fa tremare. Portare questo cognome non è stato facile, è stata una ferita che abbiamo dovuto elaborare all’interno della nostra famiglia – ha affermato Elena Matteotti – Abbiamo dovuto costruire una memoria di Giacomo e di quanto gli è successo, perchè la memoria ci ha consentito di costruire una identità. I giovani devono conoscere la storia del nonno, mio padre non mi ha raccontato la storia di Giacomo, perchè voleva proteggermi, ma invece ritengo che la storia debba essere raccontata. La trasparenza, il coraggio, l’azione di nonno Giacomo è stata una conquista, è l’identità di un Paese democratico” ha commentato la nipote Elena a Villanova del Ghebbo.
La giornata si è conclusa con la lettura recitata di frammenti del libro dello storico Giampaolo Romanato “Giacomo Matteotti un uomo diverso” a cura di Irene Lissandrin e Sara Micovski, ed una esecuzione musicale a cura dell’orchestra dei fiati del Conservatorio F. Venezze di Rovigo diretta da Stefano Romani nella palestra comunale inserita all’interno di parco Matteotti.