ROVIGO – L’avvocato sta diventando sempre più un consulente strategico per le imprese, con l’obiettivo di prevenire il contenzioso e affrontare le lunghe attese della giustizia. Questo è uno dei principali risultati emersi dalla seconda edizione del “Rapporto Imprese e Avvocati 2024”, realizzato dall’Organismo Congressuale Forense in collaborazione con Format Research, che l’OCF sta presentando sui territori, alla presenza degli Ordini locali. Oggi è stata la volta di Rovigo venerdì 11 ottobre, e alla presentazione ha preso parte anche la senatrice e avvocata Erika Stefani (foto qui sotto).
Nella foto da sinistra: Laura Massaro, Giampietro Berti, Accursio Gallo, Alessandra Dalla Bona ed Erika Stefani
L’indagine sottolinea l’importanza strategica dell’avvocato nel panorama imprenditoriale italiano. Il 93,1% delle imprese intervistate considera la consulenza legale un elemento cruciale per limitare il rischio di controversie future. Con il 95% delle imprese italiane costituito da micro e piccole aziende, emerge la necessità di un supporto legale non solo tecnico, ma anche personalizzato e flessibile. Il rapporto evidenzia che il 61% delle imprese si avvale di liberi professionisti, mentre il 30,8% si rivolge a studi legali di dimensioni medie e solo il 2% a grandi studi. Questo mette in risalto il valore della fiducia e della personalizzazione nei rapporti legali, con particolare attenzione ai legami personali consolidati.
“I risultati del Rapporto ‘Imprese e Avvocati 2024’ parlano chiaro: gli avvocati per le imprese non sono più un mero costo necessario, ma un investimento per ottenere vantaggi e risparmi. Abbiamo voluto ascoltare direttamente le piccole e medie imprese, chiedendo loro come percepiscono la giustizia e il ruolo dell’avvocato. L’obiettivo è chiaro: per progettare un futuro efficace per l’avvocatura, dobbiamo prima comprendere le aspettative del mercato.
I risultati del sondaggio sono stati incoraggianti: ben il 90% degli intervistati si dichiara soddisfatto della consulenza legale ricevuta. Questo è un dato che ci sorprende positivamente, poiché evidenzia come le imprese riconoscano l’impegno degli avvocati nel supportarle nel raggiungimento dei loro obiettivi” – ha commentato il segretario dell’OCF, Accursio Gallo.
Un altro dato interessante riguarda l’uso della consulenza preventiva: l’88,9% delle imprese si rivolge a un avvocato per valutare l’opportunità di avviare un contenzioso, puntando a risolvere le controversie al di fuori del tribunale. È fondamentale notare che l’89,4% delle Pmi consulta legali esterni, mentre solo il 10,6% dispone di un avvocato interno, il che dimostra un’importante esigenza di supporto legale flessibile e accessibile.”
Nel 55% dei casi, le imprese sono state attori principali nei contenziosi, mentre il 19,8% ha assunto il ruolo di parte convenuta. Inoltre, il 25,2% delle aziende ha avuto esperienze in contenziosi sia come parte attrice che come parte convenuta.
Il 60,6% delle aziende ha gestito le dispute attraverso forme di risoluzione alternativa, con la mediazione (36,1%) risultata la modalità più utilizzata, seguita dal tentativo di conciliazione (23,8%) e dalla negoziazione assistita (21,1%).
Secondo la ricerca, il 76% delle aziende italiane si rivolge all’assistenza legale per questioni organizzative, commerciali e finanziarie. Le aree di intervento più richieste includono il recupero crediti (40%) e la contrattualistica commerciale, con un quarto delle aziende che richiede consulenza in materia di privacy. Oltre il 20% si avvale di supporto legale anche in ambito fiscale e sicurezza sul lavoro. È interessante notare che il 90,4% delle aziende è soddisfatto dei servizi legali ricevuti, riconoscendo nell’avvocato un partner strategico in grado di ridurre le controversie e garantire trasparenza.
Le modalità di pagamento per i servizi legali sono varie: circa il 73% delle imprese opta per una remunerazione tariffaria, ma cresce l’interesse per approcci più flessibili, come la remunerazione legata ai benefici economici. Inoltre, oltre il 60% delle aziende gestisce la consulenza legale “a chiamata”, mentre circa il 40% adotta un approccio continuativo attraverso contratti di consulenza. Tra queste, il 22,6% interagisce con il consulente legale a tutti i livelli aziendali, non limitandosi ai soli titolari.
One Comment
certo che ha un ruolo fondamentale per le imprese..ma a che costi??