TRECENTA (Rovigo) – Con la disinvoltura e la leggerezza di chi è abituato a parlare con i giovani, questa mattina al teatro Martini di Trecenta, il prof Michele Suman ha tenuto una magistrale lezione sulla sicurezza alimentare alle scolaresche degli istituti Ipsaa Bellini di Trecenta (indirizzo Agrario) e del Liceo Artistico Bruno Munari di Castelmassa.
Il tema annunciato verteva su Autenticità e tracciabilità degli alimenti.
Introdotto da Leda Bonaguro di Pianeta Handicap che ha organizzato la conferenza, l’incontro ha visto la presenza della prof.ssa Graziella Turatti (vicario della dirigente Soffritti) e per un breve saluto il sindaco Antonio Laruccia.
La prof.ssa Turatti, in particolare, ha rilevato la coerenza dell’argomento col percorso di studi dei ragazzi dell’indirizzo agrario e dell’enogastronomia “…quindi abbiamo in un intreccio perfetto per parlare di cibo e salute nell’ambito del nostro progetto Erasmus sulla sostenibilità nell’agro alimentare”.
“Trecentano dop”, com’è stato presentato da un amico d’infanzia, Michele Suman ha spiegato le dinamiche ed i trucchi posti in essere dai sofisticatori, dai truffatori e dai contraffattori alimentari in tutto il mondo. Il problema delle contraffazioni è antico quanto l’uomo, tant’è che anche le religiosi si sono anticamente occupate di sicurezza alimentare, con prescrizioni e divieti. Il professore dell’Università Cattolica di Milano, ha preso in esame tutti gli aspetti della filiera alimentare, soffermandosi sui metodi di analisi delle contaminazioni e delle frodi. Dalla lezione è emerso che fra i cibi “più taroccarti” al mondo ci sono mozzarella, parmigiano e pizza. I formaggi, infatti, hanno un valore economico aggiunto importante per cui basta fare una piccola modifica per avere un ricavo enorme. Non altrettanto avviene per la pasta perché intrinsecamente non ha un costo modesto. Nel febbraio 2022 è stato scoperto un ingegnoso stratagemma per allungare con l’acqua la mozzarella. In sostanza si usavano dei camion-cisterna con doppio fondo e dopo i controlli, aprendo una paratia, l’acqua era aggiunta al latte.
“Con la frode, si può dire che in generale due pizze su tre non sono come vengono descritte”. Alla base delle frodi c’è sempre la motivazione economica, ma se la frode normalmente non nuoce alla salute, qualche volta produce sofisticazioni che possono risultare molto dannose e persino letali. Il contrasto di questi fenomeni, ha spiegato Suman, è ostacolato dalla fantasia dei truffatori e complicato dai molti passaggi della filiera, che rendono analisi e controlli difficili. La conseguenza è che, nonostante le normative sulla tutela e la tracciabilità, talvolta basta un nonnulla per danneggiarne l’immagine di un’azienda (come nel caso delle uova pasquali di cioccolato), con conseguenze economiche facilmente immaginabili. Al primo posto dei prodotti più contraffatti c’è il pesce: “Almeno in un terzo dei casi il pesce che mangiate – afferma Suman – non è esattamente quello che vi viene proposto. Italia, Spagna e Francia, proprio per l’appeal della loro tradizione enogastronomica, sono fra i Paesi più esposti alle contraffazioni.
Usando l’interattività degli smartphone e del quad code, Michele Suman ha saputo brillantemente coinvolgere e mantenere viva l’attenzione del giovane uditorio, ricompensato alla fine da un lungo applauso e da numerose quanto pertinenti domande, alle quali non si è sottratto.
Al termine Leda Bonaguro ha fatto omaggio al professore di un manufatto proveniente dal laboratorio “Le Farfalle” di Castelmassa.
Ugo Mariano Brasioli