SAN BELLINO (Rovigo) – Lavoratori e Sindacati lunedì 3 aprile hanno chiamato a raccolta il Polesine per un manifestazione-presidio davanti al colosso dell’e-commerce tra San Bellino e Castelgulielmo.
130 lavoratori del grande centro di smistamento tra Arquà Polesine e Villamarzana rischiano di rimanere senza lavoro dal 1 agosto, il polo Geodis polesano, infatti, lavora con la monocommittenza di Amazon. La multinazionale già da giorni non invia materiale, una sorta di ‘stacco della spina’.
Davanti ad Amazon Pieralberto Colombo, Segretario Generale Cgil Rovigo e Matteo Poretti, segretario Generale Filt Rovigo, Fiom Padova e Rovigo, tanti lavoratori che hanno incassato il sostegno del Polesine.
Dopo 7 anni di contratto Amazon ha deciso di non affidare più l’incarico alla Geodis, 130 famiglie rischiano di rimanere ferme al palo, servono subito gli ammortizzatori sociali, un intervento serio delle istituzioni per garantire un futuro, la maggior parte sono polesani doc.
Mondo della logistica in subbuglio, quei 130 lavoratori erano stati assunti da Geodis per soddisfare il cliente Amazon, senza la commessa tutta l’azienda rischia di dover supportare un peso che non potrà gestire da sola.
“Esprimo solidarietà e vicinanza – il commento di Alessandro Zan, deputato Pd – alle lavoratrici e ai lavoratori dello stabilimento Geodis di Arquà Polesine – Villamarzana, dove ogni giorno si occupano della logistica dei pacchi Amazon. Ancora una volta la logica puramente speculativa di enormi multinazionali rischia di lasciare per strada 130 famiglie, dopo appena 7 anni dalla costruzione dello stabilimento di ben 45.000 mq, costruito peraltro con le agevolazioni per le aree depresse.
La decisione di chiudere lo stabilimento è sintomatica del fatto che non ci fosse da parte di Geodis alcuna intenzione di investimento sul territorio, ma unicamente di sfruttare il Polesine, un’area già in profonda difficoltà. Sono anche basito dal silenzio del Governo sulla vicenda: questa destra quotidianamente lancia campagne mediatiche contro nuovi nemici, ma resta in silenzio davanti alle prevaricazioni di questi potentati economici sui diritti dei lavoratori. Forti con i deboli e deboli con i forti. Per questo predisporrò un’interrogazione al Ministro Urso, affinché ci dica come il governo intenda affrontare il dramma di 130 persone e le loro famiglie che rischiano di veder sfumare il proprio futuro. Come Partito Democratico saremo in prima linea, insieme ai sindacati, in questa battaglia per far sì che Amazon rinnovi il contratto con Geodis: questa è l’unica soluzione per disinnescare questa bomba sociale.”
“Questa mattina ho partecipato alla manifestazione indetta dalla Cgil in solidarietà delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento Geodis di Villamarzana che da settimane sono in mobilitazione per difendere il proprio posto di lavoro. Una situazione drammatica, che rischia di scaricare sulle spalle di 130 famiglie i costi di un sistema di sviluppo che conviene solo ai profitti delle grandi multinazionali”.
A dirlo la consigliera regionale del PD Veneto, Vanessa Camani, presente oggi alla manifestazione che si è tenuta davanti allo stabilimento Amazon di San Bellino (RO).
“E non si tratta, purtroppo, di un caso isolato. Sono ormai frequenti questi fenomeni di “speculazione territoriale”, che impoveriscono i territori e indeboliscono le tutele del lavoro. Oggi era il giorno della solidarietà. Ma è chiaro che non può bastare. Serve un impegno, nuovo e comune, per ribaltare il paradigma, per riportare il lavoro di qualità, stabile e sicuro, al centro dello sviluppo produttivo della nostra Regione. Non basta più al Veneto presidiare i tavoli di crisi. Serve lavorare per evitare che se ne aprano in continuazione di nuovi”.