ROVIGO – Una stella rodigina tra le stelle. La rodigina Livia Savioli, ingegnere aerospaziale, ha ricevuto il Premio Due Torri d’Oro, promosso dal Lions Club Rovigo Host. La cerimonia di premiazione della 22esima edizione del Premio, coordinata da Sofia Teresa Bisi, si è tenuta il 26 febbraio a Palazzo Roncale davanti a un pubblico caloroso e numeroso.
“All’età di 10 anni, – le parole di Livia Savioli – dopo aver guardato il film Apollo 13, ho deciso che sarei diventata un’astronauta e questa “folgorazione” non mi ha mai lasciata, a dimostrazione che non si deve mai rinunciare ai propri sogni”.
“Livia Savioli, – ha spiegato Enrico Ubertone, Presidente della Commissione Premio Due Torri d’Oro per condividere le motivazioni dell’assegnazione – si è distinta in ambito internazionale nel campo scientifico onorando le proprie origini polesane- Nata nel 1986, dopo gli studi al liceo Paleocapa e al conservatorio Venezze, ha studiato all’università di Padova. Ha conseguito un Master in Esplorazione Spaziale, partecipando a un programma internazionale, che è stato presentato all’Agenzia Spaziale Europea. È iniziata così l’esperienza nel mondo dell’esplorazione spaziale, che l’ha portata a lavorare come Rover Operations Engineer per la missione Rover su Marte, come responsabile delle comunicazioni tra la terra e lo spazio e come istruttore di astronauti e personale di Terra al Centro Astronauti Europeo dell’Agenzia Spaziale Europea, a Colonia.
Nella lezione magistrale intitolata “Through The Looking Glass: Riscoprire la Terra attraverso l’Esplorazione Spaziale”, Livia ha presentato al pubblico il suo percorso di formazione, i risultati ottenuti e i valori fondanti del suo lavoro. “Ho collaborato per un po’ – le sue parole – alla prima missione europea per inviare un Rover su Marte, ma le difficoltà, le tensioni politiche, il Covid e le guerre hanno causato intoppi e problemi al centro di Colonia dove opero. L’importante, quando ci si occupa di missioni spaziali, è sapere che la resilienza e gli obiettivi a lunghissimo tempo sono indispensabili e che gli eventi catastrofici sono una possibilità. Per questo ogni partecipante sa che deve essere tosto e competente, svolgere al meglio il proprio ruolo e sentirsi parte di un tutto che non ha limiti, né confini, proprio come dovrebbe essere il mondo in cui viviamo”.
Il Premio, nato nel 1972, viene attribuito a cadenza triennale a polesani viventi di fama internazionale che si sono distinti in maniera eccellente nelle scienze, nella cultura, nell’arte, nella economia, nello sport all’insegna dei valori fondanti del Club Lions, che sono cultura, humanitas, competenza. Esso consiste in una riproduzione in oro delle due torri del Castello Donà della città di Rovigo.
“È da alcuni anni – le parole del presidente Lions Ruggero Zambon in apertura – che il nostro club cala i propri service nell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e lo spazio è uno dei driver più importanti e mira a migliorare il futuro. Livia Savioli ha portato lustro nel mondo al territorio polesano, testimoniando come la nostra terra sia culturalmente fertile”.
“Alle scienziate come Livia Savioli – ha aggiunto Giorgio Brigato, Governatore del distretto 108Ta3 – è affidata la responsabilità di trasmettere un messaggio importante: le donne portano diversità alla ricerca, nuove prospettive alla scienza e alla tecnologia”.
“Il Premio Due Torri d’oro – ha commentato Pier Luigi Bagatin, presidente dell’Accademia dei Concordi – è un’iniziativa che dà lustro alla città e che in passato è sempre stato assegnato nella Sala Oliva dell’Accademia. Si tratta di un modo per valorizzare Rovigo”.