BADIA POLESINE (Rovigo) – Nell’ambito degli eventi culturali che accompagnano il 78° ferragosto badiese, sabato pomeriggio 10 agosto, la sala consigliare del Municipio ha ospitato la presentazione di “Non aprite quella porta”, un viaggio videomusicale tra i palazzi storici di Badia Polesine.
“Come da tradizione – ha sottolineato nel saluto istituzionale l’assessore alla cultura Valeria Targa –, l’Isers ci regala qualche bella sorpresa e questa è particolarmente originale, perché ci dà la possibilità di curiosare in casa altrui”, anche se l’assessore si è dissociata dal titolo “Non aprite quella porta”, (che richiama ai film dell’horror) preferendo Abitare l’arte.
“È il primo step del progetto Abitare l’arte – ha spiegato il promotore Livio Zerbinati presidente dell’Isers -, un progetto che esalta gli aspetti pittorici, decorativi, artigianali che caratterizzano aspetti conosciuti e sconosciuti che sono conservati oltre le porte di tanti palazzi badiesi. Ecco il senso del richiamo a“Non aprite quella porta”, in quanto quelle porte ci sono state aperte (non tutte) da parte di molti (non tutti) cittadini orgogliosi della cultura espressa da artisti, sconosciuti o famosi, che hanno decorato, dipinto e scolpito nelle abitazioni in cui attualmente abitano e a cui va il nostro riconoscente ringraziamento”.
Il progettoAbitare l’arte, di cui la videoproiezione è stata un anticipo, si è valso della consulenza storica ed artistica di Roberta Reali che, parlando dello stile liberty, ha preso spunto dal significato degli affreschi di Amedeo Bianchi che circondano la campata della sala consigliare.
La videoproiezione del “viaggio” di conoscenza del patrimonio storico/architettonico badiese, curata da Fabio Ernesto Tagetti (che ha parlato di una lettura “…emozionale”) e Livio Zerbinati, è stata accompagnata con musiche adeguate alle immagini proposte, deliziando il pubblico che gremiva la sala.
Si tratta di un percorso documentale concentrato sui manufatti che, fra l’ottocento ed i primi del novecento, segnarono il fiorire di una nuova classe borghese locale; abitazioni prevalentemente ispirate dal liberty e dal roccocò. Era una borghesia propulsiva che, coinvolgendo uno stuolo di artigiani, costruttori ed artisti anche di fama nazionale, trasformò per sempre l’edilizia di Badia.
È stato così possibile visitare “virtualmente” alcuni gioielli come: “Palazzo Rossi” (con decorazioni di Giovanni Biasin), “Casa Busin”, “Palazzo Picinali”, “Palazzo Gulinelli” (con fregi attribuibili ad Amedeo Bianchi), “Villa Turchetti”, “Palazzo Vecchi”, palazzo “Zilli-Caenazzo”, “Casa Piana-Morello-Cavi”, “Palazzo Bari”, “Casa Trombin”.
Per coloro i quali non avessero potuto presenziare all’anteprima tutte le sere, durante il ferragosto badiese, il video sarà proiettato nella saletta di accesso alla biblioteca civica.
Ugo Mariano Brasioli