ROVIGO – E’ successo nella notte tra venerdì 20 e sabato 21 maggio, un infermiere è stata aggredito da una giovane ragazza, già nota al Pronto Soccorso, ma questa volta per l’operatore è andata molto peggio.
La ragazza era arrivata in Ospedale in stato di alterazione, era stata soccorsa dal Suem 118, al momento di raccogliere le informazioni per la compilazione della scheda clinica, ha morso ad un dito il giovane, ma esperto infermiere. Ben 30 giorni di prognosi, il professionista rischia di perdere un’unghia. La denuncia per le lesioni è partita d’ufficio alla Questura di Rovigo, visto che la prognosi è superiore ai 20 giorni.
Purtroppo non è la prima volta che in Pronto Soccorso si verificano fatti di questo tipo. “E’ una paziente giovane, già nota per un altro accesso, aveva già manifestato problematiche simili – ha commentato il primario del Pronto Soccorso, Maria Adelina Ricciardelli – apparentemente era tranquilla, quando si è avvicinato l’infermiere è scattata l’aggressione ingiustificata ed imprevedibile”.
Questa notte, in un altro Pronto Soccorso del Veneto, un paziente, dopo un incidente stradale, ha aggredito il personale: incredibile l’esito, 10 feriti.
Maria Adelina Ricciardelli, direttore del Pronto Soccorso, si riserva di sentire tutti i presenti per preparare una relazione dettagliata sull’accaduto, intanto la direttrice generale Patrizia Simionato, e tutti i vertici dell’Ulss 5 Polesana, hanno espresso la propria solidarietà all’infermiere ferito.
“Il Pronto Soccorso sta diventando un punto critico perché si raccolgono persone fragili fuori controllo della famiglia. Un fenomeno i crescita – sottolinea la dottoressa Maria Adelina Ricciardelli – quello del disagio sociale. Il Pronto soccorso non è il luogo adatto per loro, dobbiamo seguire anche gli altri pazienti più gravi”.