Italrugby: I numeri continuano a dire che la strada da fare è ancora lunga  

Nel finale l’Italia ha trovato l’entusiasmo e le forze per rimontare lo svantaggio e darsi la chance per ribaltare il risultato, ma la Scozia ha vinto 26-14

EDIMBURGO (Scozia) – Niente da fare. L’Italia si porta a casa l’ennesimo “cucchiaio di legno”, il tredicesimo da quando partecipa a questo torneo, perdendo anche l’ultima partita del Sei Nazioni con tanti, troppi, rimpianti per come sono andate le cose sul terreno di Murrayfield. Quando vuole, il rugby sa essere molto crudele. Dopo aver vissuto gran parte della partita in sofferenza, nel finale l’Italia ha trovato l’entusiasmo e le forze per rimontare lo svantaggio e darsi la chance per ribaltare il risultato nei minuti finali. Purtroppo è mancata, come in altre occasioni, la lucidità per gestire l’azione decisiva a un passo dalla meta. 

(Photo by Ian MacNicol/Federugby via Getty Images)

E’ in queste occasioni che si è sentita la mancanza di un “finisseur” come Capuozzo, l’unico azzurro capace di inventarsi il break vincente da situazioni di recupero. Non solo l’Italia ha sprecato la favorevole opportunità di cogliere un insperato, e alla fine anche meritato, successo, ma nella foga del momento si è fatta trovare scoperta in difesa subendo il contrattacco scozzese che ha portato alla meta del bonus dei padroni di casa. Una punizione eccessiva per i ragazzi di Crowley, ma anche una lezione, sia pure severa, che a questi livelli non puoi sbagliare le scelte decisive.      

(Photo by Ian MacNicol/Federugby via Getty Images)

Gli azzurri hanno disputato una partita strana, molto simile alle precedenti con un primo tempo vissuto in chiara sofferenza con la Scozia che ha dominato il match dall’alto di percentuali di possesso bulgare stazionando per lunghi tratti nell’area dei “22” italiana. Il merito maggiore dell’Italia è stato soprattutto quello di resistere alzando un muro difensivo che ha impedito agli scozzesi (in meta solo due volte nonostante i tanti attacchi) di prendere il largo nel punteggio. Gli azzurri sono anche riusciti a limitare i danni quando sono rimasti in 14 per il cartellino giallo a Riccioni chiudendo il primo tempo sotto per 12 a 6 ed evitando una meta proprio allo scadere. La ripresa è iniziata nello stesso modo con la Scozia a comandare le operazioni in virtù di un costante possesso dell’ovale ed è arrivata, quasi ineluttabile, la terza meta dei padroni di casa facendo pensare che la partita non potesse avere più storia. Invece la trama del match ha preso un’altra strada con la Scozia che troppo presto ha mollato la presa sulla partita e con l’Italia che ha ritrovato coraggio e morale sfoggiando una condizione fisica da sottolineare. La meta di Allan, su grazioso “grubber” di Paolo Garbisi, ha rilanciato le ambizioni azzurre e ha messo paura agli scozzesi che hanno cominciato a subire il gioco veloce dell’Italia. A pochi minuti dal termine la squadra italiana si è trovata in attacco con in mano il pallone del sorpasso, ma la frenesia e la poca pazienza hanno fatto malamente sbagliare gli azzurri che hanno perso il possesso dell’ovale. La Scozia ha ringraziato e ha punito le ingenuità italiane andando a segnare la sua quarta meta con un’azione partita da sotto i propri pali. Per l’Italia una prestazione dal doppio registro, con il solito primo tempo regalato all’avversario e una ripresa nella quale ha mostrato le cose migliori ma anche le difficoltà, quando manca Capuozzo, di trasformare in marcature le occasioni propiziate. Si è chiuso, quindi, in malo modo questo Sei Nazioni iniziato con buone premesse e prestazioni che facevano ben sperare, ma è mancata la capacità di lasciare il segno nel risultato quando lo si doveva fare. Il presidente Innocenti aveva scommesso su due vittorie degli azzurri, invece è arrivato un altro ultimo posto in classifica senza alcun successo. Certo le prestazioni degli azzurri sono state più confortanti rispetto all’edizione dello scorso anno, ma i numeri continuano a dire che la strada da fare è ancora lunga e tutta in salita

L’Italia parte bene, tiene nel ping pong tattico e costringe più volte la Scozia al fallo nel punto d’incontro. Allan sbaglia il primo calcio, non il secondo e porta in vantaggio gli Azzurri. La squadra di Townsend risponde con un’azione continuata, rinuncia ai pali e alla fine colpisce con Van der Merwe, che con un tuffo da acrobata marca alla bandierina. L’Italia risponde subito, gran placcaggio di Nicotera e Riccioni forza il tenuto: Allan segna il 5-6.

(Photo by Ian MacNicol/Federugby via Getty Images)

I successivi 15 minuti sono un assalto scozzese: prima in rimessa, poi in mischia, la squadra di Townsend insiste nel tentativo di portare a casa la marcatura pesante. Il pacchetto azzurro soffre, Riccioni cede più di una volta e al 28’ paga con un giallo. I padroni di casa con l’uomo in più riescono a colpire: Kinghorn salta Fusco con un una bella finta e segna il 12-6. Nel momento più difficile, Fischetti prende in mano la mischia azzurra e guadagna un calcio fondamentale che permette ai suoi di tornare in attacco: l’azione sfuma per un in avanti di Ruzza su passaggio non perfetto di Iachizzi, ma permette comunque di far passare il tempo in 14.

Nel finale la Scozia resiste all’ultimo assalto azzurro, contrattacca a sfiora la meta con una grande azione nella quale tutti i trequarti toccano il pallone. Gesi salva miracolosamente su Kyle Steyn a 2 metri dalla linea di meta e il primo tempo termina sul 12-6 per i padroni di casa.

Nella ripresa la Scozia parte in quarta. Recupera il pallone con una controruck all’altezza dei 10 metri italiani, si porta nei 22 con un calcio di punizione e con un un’altra azione prolungata va a segnare con Kinghorn, che è bravo ad attaccare la linea e segnare il 19-6. Crowley cambia tanto: dentro i due piloni Zani e Ceccarelli, gli avanti Niccolò Cannone, Zuliani e Pettinelli e il mediano Alessandro Garbisi. Gli Azzurri accelerano e un bel calcetto di Paolo Garbisi manda in meta Allan alla bandierina: 19-11. Il mediano di Montpellier riporta gli azzurri sotto break subito dopo con il calcio del 19-14.

Il finale è un assalto dell’Italia, che guadagna un altro calcio di punizione in maul. Gioca alla mano, va vicinissima più volte alla marcatura prima con Zuliani, poi con Alessandro Garbisi. A 30 secondi dalla fine un in avanti di Pettinelli vanifica l’ultima azione degli Azzurri. Il match però finisce con la beffa: la Scozia gioca la mischia dai propri 5 metri, attacca con Van der Merwe al largo e serve Kinghorn che vola in mezzo ai pali per il 26-14, punteggio con il quale finisce il match. Note di merito per l’ex rossoblù Giacomo Nicotera, tra i migliori in campo.

Edinburgo, Murrayfield Stadium

Guinness Sei Nazioni, V giornata

Scozia v Italia 26-14

Marcatori: p.t. 7’ cp. Allan (0-3); 12’ m. Van der Merwe (5-3); 15’ cp. Allan (5-6); 29’ m. Kinghorn tr. Kinghorn (12-6); s.t. 3’ m. Kinghorn tr. Kinghorn (19-6); 22’ m. Allan (19-11); 26’ cp. Garbisi P. (19-14); 80’ m. Kinghorn tr. Kinghorn (26-14)

Scozia: Smith; Steyn, Jones, Tuipulotu, Van der Merwe; Kinghorn, White; Dempsey, Watson, Ritchie J.; Gray J., Skinner; Fagerson Z., Turner, Schoeman. 

a disp. Ashman, Sutherland, Nel, Cummings, Fagerson M., Price, Healy, Redpath.

all. Townsend

Italia: Allan; Bruno, Brex, Morisi, Gesi S.; Garbisi P., Fusco; Cannone L., Lamaro (c), Negri; Ruzza, Iachizzi; Riccioni, Nicotera, Fischetti

a disp. Manfredi, Zani, Ceccarelli, Cannone N., Pettinelli, Zuliani, Garbisi A., Zanon

all. Crowley

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