ROVIGO – Quando si pensa al pugilato, vengono in mente diversi nomi che hanno lasciato il segno in questa disciplina sportiva nel nostro Pese. L’elenco è piuttosto lungo. Tra i protagonisti degli ultimi decenni, possiamo ricordare Francesco Damiani, Patrizio Oliva, Mauro Galvano, Giovanni Parisi, Clemente Russo.
Grazie alle imprese di questi atleti sul ring nazionali ma soprattutto internazionali in tanti hanno trovato nel pugilato il proprio sport di riferimento, tanto da seguire quanto, in alcuni casi, da praticare. Un interesse che viene dimostrato nel discreto seguito che la boxe può vantare in tv e nei media in generale, con diversi siti di settore, o anche pagine web di pronostici, ad esempio una pagina di scommesse sulla boxe. Tuttavia, tra i tanti nomi celebri ci sono anche atleti che hanno rappresentato molto per i loro territori. Il pugile Enzo Correggioli, originario di Rovigo, iniziò a praticare questo sport proprio nel suo comune di nascita, nella palestra che aveva aperto il maestro Nando Strozzi.
Correggioli iniziò la propria carriera da dilettante il 19 marzo 1939, ottenendo una vittoria ai punti contro Mario Cogo di Belluno. All’epoca Correggioli doveva ancora compiere diciassette anni. Lo scoppio della Seconda guerra mondiale non fermerà i suoi incontri, anzi, procederanno fino al termine della stessa. L’ultima sfida da dilettante lo vide sfidare il britannico Gamble a Bondeno, provincia di Ferrara, il 30 giugno 1945. Anche allora vinse ai punti. Durante la sua carriera da dilettante disputò ben centoundici incontri, vincendone novanta, pareggiandone undici e perdendone soltanto dieci.
Enzo entrò nel mondo del pugilato professionistico solo al termine della guerra, con esattezza il 15 settembre 1945. Pur non essendoci stato un premio in palio, Correggioli batté ai punti, nella propria città natale, il campione italiano dei pesi gallo e d’Europa dei pesi piuma Gino Bondavalli. Il successo gli consentì, successivamente, di battersi per il titolo italiano dei Pesi piuma, rimasto vacante proprio dallo stesso Bondavalli. L’incontro per il titolo si tenne a Ferrara, il 26 dicembre 1946. Correggioli vinse ai punti contro Dino Pasotti ed ottenne la cintura tricolore. La città ferrarese diventò, inoltre, la città pugilistica d’adozione del rodigino.
Il successo più prestigioso per la carriera professionistica dell’atleta di Rovigo avvenne a Barcellona, dove batté il campione spagnolo (che in futuro sarebbe diventato campione d’Europa dei pesi gallo) Luis Romero Peréz. Forte del successo ottenuto contro il catalano, archiviò in fretta e furia la sconfitta di Manchester contro il futuro campione dell’Impero britannico e d’Europa Ronnie Clayton. Correggioli difese, sempre a Ferrara, la corona nazionale, di nuovo contro Bondavalli: quella volta, però, il rodigino s’impose anche prima del limite.
Negli anni successivi, lontano da casa, continuò a confrontarsi con i migliori e più forti pugili in circolazione nella categoria con il limite delle 126 libbre: affrontò lo scozzese Jim Kenny, l’australiano Sigi Tennenbaum. Con il primo vinse, con il secondo perse. Affrontò anche il picchiatore capitolino Alvaro Cerasani, venendo però superato ai punti sul ring di Roma.
A l’Aquila, contro l’idolo del posto Alfredo Vivio, difese vittoriosamente il titolo ma lo perse nuovamente, sempre su Roma, contro Cerasani, il 26 maggio 1949. Correggioli tornò a combattere a Ferrara e Rovigo soltanto per match poco rilevanti e questo dettaglio potrebbe averlo spesso penalizzato. Combatté a La Spezia ma perse contro Bruno Visintin e così avvenne allo Stadio di Bari contro il campione austriaco Franz Kochmanowitsch. Privo di stimoli a seguito dell’incontro perso contro Mario Casellato, Correggioli si ritirò dal pugilato dopo una carriera, tutto sommato, con notevoli traguardi. Dopo il ritiro rimase a lungo nell’orbita della boxe in qualità di istruttore. Nella sua palestra di Rovigo si è formato anche il pugile mediomassimo Alberto Castellacci.