ROMA – La fattoria didattica “L’ocarina di Benvenuto Fecchio” è stata presente oggi alla 2^ festa dell’educazione alimentare a Villa Celimontana a Roma organizzata da Coldiretti Donne Impresa per concludere l’attività di educazione alimentare svolta nelle scuole dai soci Coldiretti. La festa è organizzata per migliaia di bambini: Villa Celimontana è stata trasformata in una maxi fattoria dove i piccoli ospiti hanno potuto mungere le mucche e curare gli animali nella stalla della biodiversità, hanno cucinato nella tenda dei cuochi contadini, giocato a fare la spesa come i grandi, scoperto il mondo delle api, dell’orto sensoriale e della pet therapy con gli asini. Inoltre, con la famiglia Fecchio hanno partecipato a un laboratorio creativo di strumenti musicali.
Ad accogliere i piccoli ospiti Ettore Prandini presidente della Coldiretti insieme a rappresentanti istituzionali con la partecipazione tra gli altri di Stefano Patuanelli ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, Maurizio Martina Vice Direttore Generale Fao Nicola Zingaretti presidente Regione Lazio e Roberto Gualtieri sindaco di Roma.
L’iniziativa educativa vede la piena adesione istituzionale del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca – Miur, ma anche la partecipazione di Ospedale Bambino Gesù, Università Telematica San Raffaele, Lega Pro – Lega Italiana Calcio Professionistico, Fipav – Federazione Italiana Pallavolo, Sip – Società Italiana di Pediatria, Sport e salute, Fondazione Ant, Fondazione “Osservatorio Agromafie”, Rainbow e Rete Clima. Sarà presentato il primo studio “Educazione alla Campagna Amica nelle scuole italiane”.
“Il progetto di inserimento dell’educazione alimentare nelle scuole primarie è partito nel 2019 ma in questi anni ha fatto passi importanti – commenta il presidente Carlo Salvan –. Come dice bene il nostro presidente Prandini, la qualità della vita dei nostri bambini e delle nostre famiglie inizia a tavola. Vogliamo che i nostri bambini crescano bene, imparino a riconoscere il giusto cibo e a difendersi da quello che nuoce. Vogliamo che la prerogativa della dieta mediterranea, che ci consente di avere uno dei popoli più longevi del pianeta, rimanga patrimonio inscalfibile del nostro Paese”.
“Il nostro sogno è da sempre quello di far arrivare l’ocarina al giusto livello di conoscenza nazionale, all’estero è un oggetto venerato non solo come musica, ma anche come gioiello, come pezzo da collezione. Oggi a Roma, grazie a Coldiretti, abbiamo fatto un altro passo avanti verso questo sogno che è da sempre l’obiettivo della famiglia Fecchio – ha commentato Benvenuto Fecchio -. L’ocarina è uno strumento che merita attenzione perché è frutto della nostra terra, è un veicolo di storia, di tradizioni e di sonorità che ci appartengono ma che meritano appunto la giusta attenzione. I bambini hanno potuto apprezzarla da diversi punti di vista, vedere le loro mani che creano, i loro occhi che si illuminano, la loro voglia di provare a suonare ci ha reso davvero felici, li aspettiamo nella nostra fattoria didattica per nuove avventure”.
Ad Ariano Polesine, da quasi un secolo, grazie alla famiglia Fecchio si tramanda una magia. Idelmo Fecchio, padre di Benvenuto, scomparso a 103 anni, è stato l’ideatore di questa avventura: dai fischietti alle ocarine, la storia li ha portati alla creazione, non solo di strumenti musicali, ma anche l’organizzazione di veri festival ocarinistici internazionali e una intensa attività didattica che si svolge all’interno di un vero e proprio museo dedicato agli strumenti sonori creati dall’argilla. Loro sono Benvenuto, Giuseppina e da qualche anno si sono unite le due figlie Chiara e Giada: l’obiettivo è tramandare questa tradizione con i loro laboratori didattici per i più piccoli che piacciono anche ai grandi. La passione e l’abilità fanno sì che, oltre a essere fattoria didattica di Coldiretti, questa attività sia entrata a far parte del sistema museale della Provincia di Rovigo. Oggi questa fattoria didattica mette assieme la terra, materiale primo per la creazione di questo strumento, l’acqua, necessaria per dare forma alla terra, il fuoco, per la cottura ed infine l’aria, senza la quale lo strumento a fiato non avrebbe vita.