TRECENTA (Rovigo) – Assistere, curare, sostenere: queste tre azioni fanno parte del lessico familiare di chi segue una persona cara che soffre per il peso di una patologia, di una disabilità, di una malattia cronica che, purtroppo, non arretra. L’Ospedale di Comunità di Trecenta, con 29 posti letto, è un luogo dei servizi territoriali, che, insieme all’assistenza domiciliare, supporta familiari e caregiver quando i loro cari hanno necessità di un’assistenza infermieristica continuativa e, l’accesso domiciliare assicurato dall’ ADI non è più aderente alle condizioni in cui versa la persona.
Il paziente viene accolto per un periodo che spazia dai trenta ai sessanta giorni, seguito da uno staff dedicato, composto da medici, fisiatri, fisioterapisti, infermieri, operatori socio sanitari e assistente sociale. Dal primo gennaio 2023 al 30 giugno 2024 la struttura Odc Trecenta ha effettuato “315″ ricoveri, di cui 197 nel 2023 e 118 nel primo semestre 2024. Sono numeri importanti perché, come è stato detto, un paziente può essere accolto sino a sessanta giorni. Alla dimissione, gli esiti delle cure, studiati nel corso del 2023 dallo staff dell’ospedale di comunità sono estremamente confortanti: il 28% degli ospiti recuperano le funzioni indebolite, e ben il 54% stabilizza la sua situazione psico – fisica. “Operiamo in integrazione con gli ospedali, le case di riposo, l’assistenza domiciliare, i medici di medicina generale, per offrire la migliore assistenza possibile, tesa al massimo benessere raggiungibile dal paziente – spiega il Direttore Monica Parti – coinvolgiamo, nel processo di recupero funzionale del paziente familiari e caregiver, un percorso grandemente emozionante e che molto spesso regala risultati insperati”.
“L’accesso in Ospedale di Comunità viene richiesto dallo stesso Medico di Medicina Generale, da uno specialista ospedaliero o da un medico di struttura privata convenzionata – spiega Parti – un colloquio approfondito da medici della struttura e medici del paziente permette la programmazione dell’ingresso nella piena sicurezza e nel pieno comfort. Sin dall’accoglienza, per i pazienti, è preparato con un piano assistenziale individualizzato, condiviso con il paziente, i familiari, il medico curante e gli operatori dell’Ospedale di Comunità. Verifiche costanti dell’andamento terapeutico e riabilitativo permettono di monitorare l’evoluzione del progetto individuale, apportando, se necessarie modifiche”.
“L’Ospedale di Comunità sa soddisfare i bisogni globali del paziente, anzi della persona, garantendo una appropriata assistenza socio-sanitaria, anche terapeutica, curando il potenziamento o il mantenimento della capacità individuali, proteggendo le capacita del paziente e la sua autonomia nella vita quotidiana, promuovendo un percorso di crescita relazionale, di sviluppo dei rapporti sociali. Particolare attenzione è posta alla valorizzazione e al coinvolgimento della rete parentale esistente, gli ambienti e l’organizzazione delle attività di cura sono ispirati il più possibile ad un modello di tipo familiare: un nuovo modello socio assistenziale di grande valore. Grazie a tutto lo staff per la grande professionalità” conferma il Direttore Generale Pietro Girardi.