Le Fiamme Gialle intercettano un carico di prodotti alimentari irregolari, sequestrati

La Guardia di Finanza di Rovigo ha sequestrato circa un quintale e mezzo di prodotti alimentari di origine sconosciuta trasportati da un veicolo commerciale con targa straniera

ROVIGO – Nell’ambito di un più ampio piano operativo, il Comando Provinciale di Rovigo ha disposto l’intensificazione dei controlli sulla filiera alimentare.

Coordinati e diretti dal Gruppo di Rovigo, sono stati pertanto avviati diversi accertamenti su tutto il territorio polesano, nel cui ambito, nel corso di un controllo eseguito nel basso Polesine a un veicolo commerciale con targa straniera, sono stati rinvenuti circa un quintale e mezzo di prodotti alimentari costituiti da pasticceria fresca, pane e altri prodotti alimentari freschi la cui origine risultava sconosciuta attesa l’assenza di documentazione e di etichettatura, con riferimento alle prescrizioni informative di cui al Regolamento 1169/2011, in quanto non consentivano un’adeguata informazione al consumatore.

Il Regolamento Europeo 1169/2011 del 25 ottobre 2011, infatti, prescrive che:

Le informazioni sugli alimenti non devono indurre in errore e devono presentare in maniera precisa, chiara e facilmente comprensibili per il consumatore le informazioni relative alle loro caratteristiche in ordine a provenienza, natura, proprietà, composizione, quantità, conservazione, fabbricazione, durata, scadenza, nome del produttore, dell’importatore, istruzioni per l’uso e le informazioni nutrizionali.

Tali informazioni sono obbligatorie e devono essere apposte almeno nella lingua del paese nei quali l’alimento è commercializzato.

L’attività di controllo svolta ha fatto invece emergere che le disposizioni di cui sopra erano state del tutto disattese in quanto tutti i prodotti alimentari trasportati erano privi delle informazioni prescritte ovvero le avevano in lingua straniera; richiesto l’intervento dei funzionari della Ulss 5 Polesana, questi hanno imposto prescrizioni vincolanti all’immissione in commercio dei prodotti.

Il responsabile è stato quindi sanzionato ai sensi del DLGS 231/2017 e del DLGS 190/2006 con sanzioni amministrative che vanno da un min. di 3.000 a un max. di 6.000 euro nel primo caso e da un min. di 750 euro a un max. di 4.500 euro per il secondo. Il servizio prosegue in ambito fiscale.

Gli atti sono stati quindi inviati al sindaco competente per il seguito di legge.

L’attività svolta testimonia l’incessante azione svolta dalla Guardia di Finanza a tutela dei consumatori, spesso non consapevoli, ma anche a difesa del tessuto produttivo italiano, particolarmente colpito dai fenomeni illeciti, sostenendo tutte le imprese che, rispettose delle regole, subiscono l’illecita concorrenza da parte di soggetti economici disonesti.

One Comment
  1. hanno elevatoo una multa che non verra’ mai pagata…e l’unica copsa che potevano e dovevano fare era la confisca del mezzo non idoneo al trasporto..ma si sa..l’ue è per lalibera corcolaziione delle cose.

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