Le grandi squadre non muoiono mai. Rovigo – Petrarca: una sfida che dura dal 1948

A Parma il 28 maggio Rovigo - Petrarca, molto più semplicemente, “è” la storia del rugby italiano, in palio ci sarà ancora il tricolore

ROVIGO – Anche quest’anno lo scudetto sarà una questione tra le protagoniste delle ultime due finali. La solita storia, dirà qualcuno. Nossignori. Rovigo-Petrarca, molto più semplicemente, “è” la storia del rugby italiano! Anche stavolta a dare dignità e spessore all’ultimo atto di un campionato che da anni stenta a trovare una propria identità, schiacciato dalla nazionale e dalle franchigie celtiche che assorbono gran parte delle risorse del movimento, ci pensano due vecchie signore che, incuranti del tempo che passa (la loro prima sfida risale al massimo campionato del 1948), si ritrovano ancora una volta a giocarsi il tricolore. 

Rovigo e Petrarca sono le squadre dei record: questa partita, il vero derby d’Italia, è quella più giocata del rugby italiano (a Parma sarà la 176° in campionato, ma tenendo conto dei confronti in Coppa Italia e delle amichevoli si supera quota 200); tra le attuali società del Top 10 sono quelle con il maggior numero di scudetti (14 per il Petrarca, 13 per il Rovigo, solo Treviso, che ora milita nell’URC, e l’Amatori Milano, sparito molti anni fa, ne hanno qualcuno in più); una loro sfida, quella del maggio 1977 all’Appiani di Padova, è stata la partita di campionato con il maggior numero di spettatori (oltre 15 mila). Altre particolarità? Eccole: il Battaglini di Rovigo è uno degli stadi più iconici del rugby italiano, ma, nonostante le tante migliorie apportate, è anche il più vecchio, tanto che il presidente rodigino Zambelli ne chiede a gran voce un ammodernamento; il Petrarca dal canto suo, unico esempio nel nostro rugby, dispone di un impianto come quello della Guizza di proprietà della stessa società e realizzato con investimenti privati. 

Quando si parla di Rovigo e Petrarca impossibile lasciare da parte la loro storia e la loro tradizione che per forza di cose si intrecciano, spesso come protagonisti di primo piano, con le vicende del rugby italiano. Non può essere un caso se queste due città sono state le prime in Italia ad ospitare gli All Blacks (1977 a Padova, 1979 a Rovigo) quando le tournee erano un’altra cosa rispetto a oggi. Quando si invita a cena un ospite di riguardo, come lo era la squadra di rugby più famosa del mondo, si mette in tavola l’argenteria migliore. Una rivalità, quella tra Rovigo e Petrarca, che nel corso di 75 anni è diventata parte integrante degli umori di due ambienti molto diversi tra loro e proprio per questo complementari. Sugli spalti, però, non si è mai andati oltre gli sfottò verbali, magari a volte grevi, tra i tifosi delle due squadre. Niente incidenti o episodi violenti. 

In campo, invece, rossoblù e bianconeri spesso se le sono date di santa ragione, specie tra gli anni ’50 e ’60, quando dirimere le questioni direttamente sul campo senza attendere l’intervento dell’arbitro era un fatto abbastanza comune. Verso la fine degli anni ’60 si giocò a Padova un derby piuttosto torrido con alcune risse in campo e diversi espulsi. Nei giorni successivi un giornalista chiese a Memo Geremia, allora tecnico del Petrarca, se non fosse preoccupato per la deriva violenta che poteva prendere questa sfida. “Assolutamente no – rispose – Il derby può essere anche questo. C’è sempre qualcuno più nervoso degli altri e allora accadono questi episodi. Ma sono cose che nascono e finiscono in campo. Comincerò a preoccuparmi quando vedrò Lelio Lazzarini e Angelo Visentin (all’epoca i giocatori più corretti e simbolo delle loro squadre, ndr) prendersi a cazzotti.” 

Geremia aveva ragione. Lazzarini e Visentin non si sono mai azzuffati e pian piano le risse in campo sono diminuite fino a scomparire quasi del tutto. Capita anche oggi che ogni tanto Rovigo e Petrarca si “scambino” opinioni diverse sul terreno di gioco (e ai tifosi con i capelli bianchi di entrambe le squadre pare di tornare ai vecchi tempi) ma siamo ben lontani da quanto accadeva in passato. Anche questo aspetto, però, fa parte della storia del derby e certe baruffe sono entrate nelle pagine della tradizione proprio come un calcio decisivo o una meta spettacolare

Domenica 28 maggio Rovigo e Petrarca saranno di fronte per l’ennesima volta e in palio, come in tante altre occasioni, ci sarà lo scudetto. Alle altre squadre non rimane che restare a guardare rinviando alla prossima stagione l’idea di riuscire a scalfire il loro dominio. Quando rossoblù e bianconeri si sono affrontati per la prima volta nel 1948 nessuna delle loro attuali avversarie era ancora nata. Certo il tempo passa per tutti e le gerarchie possono cambiare, ma per il momento sono ancora Rovigo e Petrarca a dettare legge nel campionato italiano. Wilson Whineray, storico capitano degli All Blacks dei primi anni ’60, incalzato da un giornalista che, dopo alcune sconfitte della Nuova Zelanda, gli chiedeva se fosse iniziato il loro declino, rispose secco: “Le grandi squadre non muoiono mai!”          

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