VENEZIA – “In Veneto non è con le ordinanze del presidente Zaia che si risolve la questione, ormai diventata una vera e propria emergenza continua, della siccità”. Così il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni: “L’amministrazione regionale è anche qui in ritardo, e continua a rimandare il coordinamento degli investimenti relativi alle infrastrutture in grado di trattenere l’acqua. Il regime idrologico è cambiato assai negli ultimi vent’anni e il dimensionamento dei bacini è divenuto inadeguato”.
“Lo sapevamo da tempo, ma poco si è fatto per evitare gli sprechi, come ha fatto presente il Codacons con il suo esposto, e per limitare l’impermeabilizzazione dei suoli”. “Il Veneto, e tutta l’Italia, trattiene solamente il 10% dell’acqua piovana, contro il 50% della Spagna. Se nella stagione autunno-invernale non si accumulano le piogge che cadono in pochi giorni, nel nostro territorio non si potrà certo gestire il fenomeno della perdurante siccità”.
Tra le proposte, osserva Lorenzoni, “va bene pulire gli invasi idroelettrici, come finalmente chiede Zaia, ma si deve procedere speditamente a realizzare specifici invasi di adeguate dimensioni”. Tuttavia, la costruzione di questi (e di tutte le altre opere) richiede degli anni: “La parola chiave, dunque, è programmazione, per non farsi trovare costantemente impreparati. Peraltro, il Piano Nazionale Strategico per contrastare la siccità è del 2014. In nove anni, in Veneto, cosa è stato fatto?”.