ADRIA (Rovigo) – Umanità, preparazione, accoglienza e integrazione con i professionisti territoriali. Negli ultimi due anni, l’Unità Operativa Complessa di Medicina dell’Ospedale di Adria, ha effettuato 1.740 ricoveri.
L’attività ambulatoriale di medicina interna, endocrinologia, ematologia ed epatologia è, nell’ultimo anno, triplicata. Il reparto è un punto di riferimento per un ampio bacino interprovinciale, per ladiagnosi, la cura di patologie internistiche, supporto per gli altri reparti dell’Ospedalee per i ricoveri dal Pronto Soccorso. Con 44 posti letto la struttura gestisce pazienti con multi-morbilità e con gradi variabili di complessità medico-infermieristica, e eroga cure a diversi livelli di intensità in modo multidisciplinare.
“Grazie alla immediata presa in carico del paziente, l’orientamento della unità operativa di Medicina Interna è finalizzato a raggiungere un livello ottimale di appropriatezza attraverso lo sviluppo di percorsi, protocolli e procedure per integrarsi nella maniera sempre più efficiente ed efficace con la Medicina Territoriale – spiega il Direttore Alberto Mazza – facciamo anche molta attività diagnostica di ecografia addominale e di eco-doppler venoso, arterioso e trans-cranico”. L’unità Operativa di Medicina di Adria è parte integrante della rete formativa della Scuola di Specializzazione in Medicina Interna dell’Università di Padova e svolge costantemente attività di tutoraggio per studenti di medicina, medici neo-laureati e medici specializzandi che scelgono di completare il loro percorso formativoper apprendere ed applicarela metodologia clinica nella diagnosi e cura delle malattie internistiche.
“Il nostro è una grande lavoro di squadra, e i risultati sono da condividere con i miei collaboratori, medici, infermieri e personale Oss, esperti e motivati e soprattutto disponibili nel comunicare con i pazienti e le loro famiglie – spiega Alberto Mazza – a loro la mia gratitudine per l’impegno profuso e la passione nel quotidiano, l’interesse vero e partecipato per il bene del malato e della famiglia, un valore aggiunto raro”.
“Quando pensiamo ai servizi, sia ospedalieri che territoriali, un indicatore molto significativo è l’indice di vecchiaia che rappresenta il grado di invecchiamento. Il territorio della nostra azienda Ulss 5 è caratterizzato da una forte presenza di popolazione ultrasessantacinquenne, soprattutto nel distretto del Delta – ricorda il Direttore Generale Pietro Girardi – Per chiarezza di comprensione, nella nostra provincia, sono residenti 242 ultrasessantacinquenni ogni 100 giovani tra gli 0 e i 14 anni. Ecco che, allora, l’integrazione tra unità ospedaliere dedicate multimorbilità e medicina territoriale diviene una strategia irrinunciabile, così come il coinvolgimento delle famiglie e della rete di prossimità sociale. Grazie allo staff guidato da Alberto Mazza, che mette concretamente in atto ogni giorno questa visione con risultati lusinghieri”.