ADRIA – “Il Partito Democratico di Adria da sempre promuove la realizzazione di piste ciclo-pedonali e di vie di comunicazione sviluppate in modo da favorire l’aumento della qualità ambientale e della vita nei centri cittadini e circostanti”. Inizia così la nota del Partito Democratico di Adria riguardante la pista ciclabile Valliera – Adria e la sua prossima realizzazione voluta dal comune di Adria.
“Le nostre idee le esprimiamo, da sempre, nelle sedi opportune come lo è il consiglio comunale dove siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche e affinché le nostre proposte coinvolgano tutti i cittadini che devono essere messi nelle condizioni di partecipare alle attività ed ai processi decisionali dell’amministrazione attraverso strumenti di democrazia partecipativa e non andando a caccia di likes su Facebook”.
Sottolineando: “Come ha scritto il nostro Giorgio Zanellato l’idea civica di una ciclabile accostata alle rotaie e ad una strada a traffico veloce intenso va rivalutata alla luce delle numerose criticità che essa presenta così com’è stata congegnata. Il tracciato scelto è lontano dalla logica che sottende alla promozione delle ciclovie, che le inquadra in percorsi alternativi e separati dalle strade urbane e con finalità turistico-naturalistica, opere non isolate, ma inserite all’interno di un’idea sistemica di mobilità “dolce”. (LEGGI ARTICOLO)
Le direttive ministeriali impongono che le nuove forme di mobilità debbano enfatizzare sempre il concetto di sostenibilità, sottolineandone la dimensione “ecologica”. L’idea civica prevede una striscia di cemento ed asfalto parallela alla strada regionale 443 e poi alla tratta ferroviaria Rovigo-Chioggia, con inevitabile esposizione ad inquinamento acustico ed atmosferico.
Dubbi esprimiamo anche sulla sua sicurezza laddove è previsto il doppio attraversamento semaforico a chiamata e all’incrocio con il passaggio a livello, quando lo scopo dovrebbe proprio essere quello di tutelare i pedoni ed i ciclisti, “separandoli “, dal traffico veloce, per cui ancor meno si capisce perché essa si interrompa all’altezza del passaggio a livello e non prosegua fino al centro città. Un terzo elemento di criticità riguarda senz’altro il costo preventivato anche in virtù dei numerosi espropri che saranno inevitabili, esso sfiora il milione di euro nella fase di progettazione di massima, costo che non può che lievitare nella sua stesura definitiva e che dovrà cercare copertura con gli introiti derivanti dalle multe e dalle sanzioni pagate dai cittadini”.