Consistente ampliamento della capacità di rigassificazione dell’impianto di Adriatic Lng in provincia di Rovigo, i Sindacati chiedono un confronto 

ROVIGO – “È in via di definizione nelle prossime settimane e nel silenzio generale, l’approvazione, da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e della Regione Veneto, del consistente ampliamento della capacità di rigassificazione dell’impianto di Adriatic Lng al largo delle coste polesane, che arriverà alla produzione di almeno 9,6 miliardi di mc di gas con la possibilità, in futuro, di ulteriori aumenti che potrebbero portarlo a regime ad 11 miliardi di mc. 

Cgil, Cisl e Uil di Rovigo, come avevano già evidenziato nel 2022, ritengono urgente un confronto e l’apertura del “tavolo permanente” già previsto nel precedente accordo del 2008, coinvolgendo quindi tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici del nostro territorio”.

Sono le parole di Pieralberto Colombo (Segretario Generale Cgil Rovigo), Samuel Scavazzin (Segretario Generale Cisl Padova Rovigo) e Gino Gregnanin (Coordinatore provinciale Uil Rovigo) “ L’obiettivo deve essere quello di concordare e concretizzare le giuste compensazioni economiche  spettanti ai territori che nel Paese si prestano ad ospitare progetti così economicamente redditizi e fondamentali per la sicurezza energetica nazionale. Tali compensazioni devono avere ricadute virtuose per gli interessi generali del territorio e non per interessi di parte”.

“Per realizzare tutto questo – concludo le Organizzazioni Sindacali – è necessario che la gestione dei progetti per il virtuoso utilizzo delle possibili risorse economiche di compensazione sia affidata ad un Ente che rappresenti gli interessi collettivi del Territorio ed in grado di coinvolgere tutti i cosiddetti portatori d’interesse presenti nella nostra Provincia.

Per tali ragioni, riteniamo indispensabile che non siano sottoscritti accordi prima del necessario confronto tra tutte le parti interessate, nell’ambito del “tavolo permanente” già previsto dagli accordi, la cui istituzione non è ormai più rinviabile”. 

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