La deputata del Partito democratico sui fondati timori dei sindaci di Comuni sotto i 1.000 abitanti, la maggioranza in provincia di Rovigo

ROVIGO – “Sono i piccoli Comuni a fare grande l’Italia”. Prendo a prestito questa frase per stigmatizzare quanto dannosa e insensata sia la mannaia dei tagli che il Governo, tramite la Legge di Bilancio 2025, si sta apprestando a fare colpendo i piccoli Comuni, in particolare quelli sotto i 1.000 abitanti. Un danno per tutta l’Italia, ma un danno particolarmente grave per il Polesine, dove i piccoli Comuni sono la maggioranza”.

Nadia Romeo, parlamentare rodigina del Pd, interviene sul grido d’allarme lanciato dal sindaco di Gaiba Nicola Zanca (LEGGI ARTICOLO) facendosi portavoce dei timori – purtroppo fondatissimi – di tanti primi cittadini polesani, che si trovano davanti un futuro estremamente complesso, alla luce della decisione del Governo di operare oltre 3 miliardi di tagli nel giro di cinque anni, dal 2025 al 2029. Una somma enorme, che, per buona parte, graverà appunto sulle spalle dei paesi più piccoli. Vale a dire, quelli che già ora fanno fatica a fare quadrare il bilancio e a garantire i servizi, anche essenziali.

“Ricordiamo – prosegue Romeo – che, in Italia, i Piccoli Comuni rappresentano il 70% del totale dei Municipi e coprono circa il 55% del territorio nazionale, inclusi 2.012 Comuni con meno di 1.000 abitanti. Spesso queste realtà, situate in territori con forti specificità, svolgono una funzione essenziale di presidio, che ora viene minacciata alla base”.

Numerosi e drammatici i tagli che la nuova Legge di Bilancio ha messo in cantiere per questi Municipi che vanno a sommarsi ad altri già operati. “Si va – elenca la parlamentare del Pd rodigina – da una spending review decisa a luglio, per un totale di 200 milioni annui di riduzioni di trasferimenti e fondi a carico dei Comuni; al mancato rifinanziamento del Decreto Crescita, che prevedeva, dal 2019, una dotazione di 500 milioni, da suddividere in contributi ai Comuni; ancora, al completo azzeramento, dopo una riduzione annua costante, dei contributi per i Comuni con meno di mille abitanti; infine, l’abrogazione di 400 milioni di euro annui previsti per il 2025-2034, per il rilancio degli investimenti”.

“Non possiamo accettare tutto questo – chiude Romeo – come gruppo parlamentare del Pd siamo già al lavoro per elaborare una serie di emendamenti che raccolgano le segnalazioni e le preoccupazioni di tanti sindaci”.

One Comment
  1. proporre accorpamenti, no vero? si rispiarmerebbero milioni…ma il problema è: chi riuncia alle comode poltrone<''

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