Un team di giovani donne che ha saputo creare prodotti di successo  

Elisa Dilavanzo ha raccontato a Lions Club di Contarina e Rovigo e ai club Soroptimist di Este Città Murata e di Rovigo, la nascita dell’azienda vitivinicola  

ROVIGO – L’imprenditrice rodigina Elisa Dilavanzo ha raccontato il 24 maggio scorso, nella serata che ha visto uniti i Lions Club di Contarina e Rovigo e i club Soroptimist di Este Città Murata e di Rovigo, la nascita di Maeli, un’azienda vitivinicola gestita da un team di giovani donne che ha saputo creare prodotti di successo partendo dal Moscato Giallo.

Un incontro calato dai quattro club negli obiettivi 5 e 11 dell’Agenda Onu 2030, della Uguaglianza di genere e delle Comunità sostenibili. 

“Ho iniziato ad avvicinarmi alla cultura del vino – ha spiegato – nel 2008, quando ho vinto il concorso Charme Sommelier e mi sono appassionata a questo ambito. In breve tempo, con due prestigiosi imprenditori del settore, abbiamo acquistato 50 ettari di terreno sui colli, a Luvigliano di Torreglia. Ci sono boschi e ben 18 ettari di vigne: è un ambiente suggestivo, perché da una parte si scorge la laguna di Venezia e dall’altra si intravvedono le Dolomiti. Il terreno, di origine vulcanica, è particolarmente adatto alla coltivazione della vite: lo sapevano bene i nostri antenati, che già avevano delle produzioni di rilievo. 

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Quando le viti giunsero per la prima volta in Europa dall’oriente, sui colli ne vennero coltivate molte; oggi vogliamo recuperare queste viti antiche, come la Corbina e la Marzemina, per tutelare la biodiversità. Un progetto, in collaborazione con l’Università di Padova, che ci sta permettendo di far rivivere e valorizzare alcune uve antiche che hanno iniziato a essere abbandonate attorno agli anni ’70 perchè ritenute troppo antiquate. Analoga iniziativa è in previsione per alcuni vitigni polesani.

Il rispetto per l’ambiente passa anche attraverso un sistema biologico di lavorazione delle viti e dei terreni, che stiamo declinando ora anche in senso olistico: per evitare di uccidere parassiti e infestanti, vogliamo rendere forti le piante attraverso oli essenziali, alghe e microorganismi in grado di alimentare e ossigenare la terra. Date le difficoltà climatiche, abbiamo anche la necessità di creare degli invasi idrici da poter usare nei momenti di siccità sempre più frequenti.

Oggi la nostra produzione si concentra soprattutto sul Moscato Giallo, di cui ne produciamo ben cinque tipi, che stanno ottenendo entusiastici consensi dall’Italia – anche dalla zona di Asti – e dall’estero. 

Vogliamo continuare a dare lustro al nostro territorio attraverso una produzione sempre più rispettosa dell’ambiente e in grado di esaltare le sue caratteristiche; vogliamo che ogni sorso di vino possa regalare a chi lo assapora aromi e profumi della frutta locale, ma anche del suolo. L’identità del territorio dei Colli Euganei trova un grande potenziale soprattutto nel Moscato Giallo, e in terreni di antichissime origini vulcaniche, ricchi di trachite, calcare e argilla che nei vigneti si mescolano a strati di marna e di limo”.

“Maeli – le parole dei presidenti Lions di Rovigo, Ruggero Zambon, e Soroptimist Rovigo, Paola Menon, – è l’esempio concreto di come imprenditrici, non provenienti dal mondo vitivinicolo, abbiano saputo valorizzare al meglio il prestigioso territorio euganeo”. 

“Questa serata – ha concluso Zambon – è stata altresì un evento speciale per i Lions per festeggiare la Charter Night (nascita del Club di Rovigo) che risale al 28 maggio 1960, grazie ai Lions di Ferrara Host come club sponsor”.

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