LONGARE (Vicenza)– Come stanno le banche italiane? Piccoli e grandi risparmiatori esprimono sempre più la necessità di ottenere informazioni approfondite sullo stato di salute degli istituti di credito per affidare loro con maggiore sicurezza i propri risparmi. L’obiettivo è quello di orientarsi verso le banche più sicure e trasparenti dove aprire un conto corrente o un conto deposito nella più totale tranquillità.
Nell’ultimo numero della rivista BancaFinanza è stata pubblicata la speciale classifica – elaborata da Credit Data Reserch Italia (società di consulenza che ha come missione quella di aiutare le aziende ad andare lontano supportando e semplificando il modo di fare impresa) – con lo scopo di fornire un quadro pratico di valutazione e raffronto degli istituti di credito italiani.
Nello stilare la graduatoria delle banche più affidabili sono stati elaborati i dati forniti dal database internazionale Orbis (Bureau van Dijk – A Moody’s Analytics Company) – aggiornati al 31/12/2021 – prendendo a riferimento gli Istituti di Credito e Gruppi bancari presenti nell’elenco reso disponibile da Banca d’Italia. Sono 350 gli enti appartenenti alle macro-categorie di banche commerciali, casse di risparmio e banche di credito cooperativo, sulla base delle classi dimensionali definite sul valore dell’attivo di bilancio. Non sono stati considerati gli istituti di credito i cui bilanci non erano presenti nella banca dati a febbraio 2023.
Il lavoro ha permesso di realizzare la classifica delle migliori banche italiane del momento, suddivise per tipologia di grandezza: banche maggiori, banche grandi, banche medie, banche piccole e banche minori.
L’esame condotto all’interno della classe dimensionale, prendendo in considerazione i 165 istituti di credito caratterizzati per un bilancio individuale compreso tra 5.200 e 650 milioni di euro, ha collocato significativamente Banca del Veneto Centrale al primo posto in ambito regionale e al tredicesimo posto nella classifica nazionale.
La graduatoria di BancaFinanza si basa su un’analisi coordinata degli equilibri tra le principali aree gestionali: solidità, redditività e produttività, tre indici che considerano, singolarmente e/o congiuntamente, la composizione dell’attivo e del passivo dello stato patrimoniale e del conto economico. Si parte dalla solidità, che rappresenta il rapporto tra l’esposizione creditizia a rischio al netto delle riserve per coprire tali crediti e i mezzi propri individuati nel patrimonio netto. A seguire, sono presi in esame gli indici di redditività in cui si è tenuto conto oltre che del rendimento delle attività nette e dell’attivo fruttifero, anche del ritorno sul capitale investito dei soci. Infine, sono analizzati gli indicatori di produttività: dal valore aggiunto rettificato per dipendente alla definizione del peso dei costi di struttura sul margine del prodotto, fino alla sintesi del rapporto tra la redditività lorda e il totale dei mezzi propri e raccolti dai terzi. I tre indicatori sintetici sono infine mediati per dare origine a un indice finale che permette di offrire un’indicazione globale, seppure sintetica, sulla qualità economica e patrimoniale delle singole banche.
“I numeri ci confermano, ancora una volta, che Banca del Veneto Centrale rappresenta un’eccellenza a livello regionale e nazionale – evidenzia il direttore generale Claudio Bertollo – Questi risultati ci rassicurano in merito alla strada intrapresa e, al contempo, ci spronano a fare sempre meglio”.
“Il risultato raggiunto – commenta il presidente Gaetano Marangoni – ci rende orgogliosi del lavoro fatto. È doveroso ricordare innanzitutto tutti i Soci e Clienti che continuano a darci fiducia: e sono sempre di più. Naturalmente, questo straordinario risultato – continua Marangoni – è frutto del lavoro quotidiano di tutti i nostri Collaboratori, che ogni giorno con professionalità e dedizione finalizzano le strategie messe in campo dal Consiglio di Amministrazione, ottimamente supportato dal direttore generale Bertollo”.
Banca del Veneto Centrale opera con 48 filiali su un territorio di competenza che si estende su 161 comuni sparsi in cinque province: Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo e Ferrara. L’azienda può vantare oltre 14.000 soci e 92.000 clienti e si presenta come una realtà moderna e dinamica, sebbene abbia preservato nel proprio DNA i valori della cooperazione di credito e l’approccio tipico delle banche di comunità: vocazione localistica, centralità della persona, mutualità e cooperazione a sostegno delle famiglie, delle imprese e del territorio.