Il sindacato dei pensionati Cisl chiederà un confronto con la Regione per conoscere il “peso” degli anziani in questo fenomeno

VENEZIA – Dal 1° settembre è cambiata la scadenza per disdire una prestazione sanitaria già prenotata, e già ai telefoni delle Fnp territoriali del Veneto sono arrivate richieste di chiarimenti e manifestazioni di preoccupazione. A inizio mese, infatti, le nove Ulss hanno dato attuazione a un provvedimento regionale, la DGR 626/2024 del 4 giugno sulle liste d’attesa: è obbligatorio disdire un esame o una visita già prenotati con un preavviso di almeno 4 giorni lavorativi (erano 3), pena il pagamento del ticket per la prestazione non erogata, anche se si è esenti. 

“Anche se comprendiamo che spostare indietro la scadenza per comunicare la cancellazione di un appuntamento aiuta il sistema sociosanitario regionale a occupare meglio gli spazi lasciati altrimenti vuoti, problema che nasce proprio dalle mancate disdette, siamo preoccupati per gli effetti che questo cambio potrà avere”, spiega Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto, i pensionati Cisl, “statisticamente sono le persone molto anziane e fragili quelle che più richiedono prestazioni, e spesso sono proprio loro a “perdersi”, in particolare quelle che non possono contare su un pieno sostegno familiare o non sono avvezze alle tecnologie. Era già complicato il preavviso minimo di 3 giorni, temiamo questo ulteriore anticipo”.

Le mancate disdette sono oggettivamente un problema, e sono “l’altra faccia” delle liste d’attesa, dato che la Regione parla di 15mila prestazioni al mese che “saltano” perché l’utente non si presenta. Tuttavia, un preavviso minimo di 4 giorni lavorativi significa dover comunicare la cancellazione di una visita anche una settimana prima: nel provvedimento si indicano come eccezione “casi di forza maggiore”, ma non è precisato cosa si intenda. Le Ulss sono tenute a ricordare all’utente la sua prenotazione con un promemoria da inviare almeno 6 giorni prima, con sistemi di messaggistica “analogici o digitali”, ma non ci può essere certezza di lettura soprattutto se il destinatario non ha molta dimestichezza con il cellulare. 

“Conoscendo la realtà che rappresentiamo, nell’ambito del tavolo permanente sui temi sociosanitari che come sindacati abbiamo con la Regione, proporremo un confronto sulle mancate disdette, annuncia Cupani, “chiederemo di conoscere il “peso” degli anziani in questo fenomeno, e di valutare insieme tempistiche o modalità alternative universali per tutte le Ulss, affinché nessuno venga penalizzato eccessivamente: il sistema che si trova buchi che poteva destinare ad altri pazienti, o l’anziano stesso che si trova a pagare una “penale” evitabile”. È la stessa base che chiede alla Fnp di attivarsi perché, ad esempio, al momento emerge un comportamento diverso da Ulss a Ulss anche nell’invio dei promemoria.

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