ROVIGO – “L’amministrazione comunale di Rovigo ha chiaramente mancato d’iniziativa per cercare di scongiurare la chiusura di Casa Serena – affermano da Forza Italia il coordinatore locale Paolo Avezzù ed il vice commissario provinciale Andrea Bimbatti – aveva pronta sul tavolo una possibile soluzione, che coinvolgeva Ater e Regione del Veneto, ma come ricordiamo tutti fu proprio il Sindaco a definirla inaccettabile e che avrebbe risolto lui con fondi del Pnrr.
Risultato? Siamo arrivati al collasso di una struttura che dovrebbe essere la prima protetta non solo dall’amministrazione, ma anche da quei sindacati, solitamente sventolanti bandiera rossa, che oggi tacciono di fronte a questo triste momento per la comunità rodigina. Se ci fosse un’amministrazione di centro destra avrebbero già messo le tende di fronte a Casa Serena, urlano allo scandalo, oggi dove sono? Insieme ad alcuni “partiti/comitati” che oggi sostengono il sindaco” commentano gli azzurri.

“L’amministrazione è in carica da oltre tre anni e invece di trovare una soluzione si è continuato a dire che il Sindaco avrebbe risolto tutto con il risultato che anche qui è rimasto “incartato” (LEGGI ARTICOLO), lasciando a piedi anziani, famiglie e non da ultimo una struttura assolutamente imponente che rimarrà li per chi? Invece di denigrare le amministrazioni precedenti forse qualche volta avrebbe dovuto riconoscere che non c’era da gettare il bambino con l’acqua sporca, era facile chiudere un mutuo da cinque milioni e mezzo per le piscine con nove milioni accantonati dalle precedenti amministrazioni senza mai accennare a questo. Non si prende la briga di specificare quando nasce il problema dei derivati del Comune, con quale amministrazione, dato che era di centro sinistra, e quanto sta costando al Comune? Condividiamo i meriti e condividiamo le colpe. Facile sparare sul passato, ma oggi la responsabilità è in capo a chi guida l’amministrazione ed il risultato è che ci ritroviamo con Casa Serena chiusa, senza una prospettiva, senza una soluzione, dopo aver cestinato l’idea che si era trovata pronta sul tavolo. forse un pò più di umiltà, un pò più di politica, maggiore confronto con le forze politiche, anche di opposizione, farebbero bene alla città, ma bisogna scendere dal piedistallo” ribadiscano Avezzù e Bimbatti.