LENDINARA (Rovigo) – “Quando una piece teatrale termina con una platea che, uno spettatore dopo l’altro, si alza in piedi mentre sul palco vengono scanditi i nomi dei martiri dell’eccidio di Villamarzana e in sottofondo cresce l’adagietto della sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, tutta la storia del nostro Polesine la tocchi attraverso le corde dell’emozione ed è pericoloso guardarsi negli occhi, perché scattano lacrime vere e abbracci autentici”.
Così Laura Cestari sul pomeriggio di domenica 14 aprile al Teatro Ballarin di Lendinara, dove alle ore 18 è andato in scena uno spettacolo che non è uno spettacolo, ma una ricerca storica tradotta in testo dall’avvocato Lorenzo Pavanello, sul palco con altri avvocati e non attori, Ezio Conchi, Gianfranco Munari e Lucia Pollato, imputati Stefano Caranti, Marco Nadalini, Andrea Azzalin e Claudio Moretti, i giurati Paolo Guolo e Paolo Tegani in una platea al completo di persone vere. Alcuni parenti e conoscenti di quei martiri, giovani a cui è stato dedicato questo racconto, sindaci e amministratori uniti della Regione, della Provincia di Rovigo e dei Comuni, tutti uniti non dalla stessa bandiera partitica, ma dalla storia di questa terra.
È stato un momento intenso di commozione, di unione, di appartenenza alla stessa terra liberata da una guerra civile. “Su una cosa dobbiamo avere una certezza granitica – ha detto a fine spettacolo l’avv. Pavanello -, la libertà è fatta di pluralismo, di contraddittorio, di confronto, così come si è visto il confronto nel processo che abbiamo rappresentato. La civiltà comporta che ci debba essere anche la difesa e che ogni imputato vada giudicato per le sue personali responsabilità. Questo differenzia i paesi liberi dai paesi barbari e autoritari”.
In scena, sotto l’abile regia di Ferdinando De Laurentis che ha dimostrato un polso fermo nell’organizzare le tempistiche tensionali crescenti della rappresentazione, dal processo alla dedica finale, è stato rappresentato il processo di 7 dei 15 autori dell’eccidio di Villamarzana avvenuto il 15 ottobre 1944, una crudele rappresaglia. Il processo si tenne davanti alla corte d’assise straordinaria di Rovigo tra il 27 novembre e il 5 dicembre 1945. La strage di Villamarzana ebbe una grande risonanza mediatica per la sua efferatezza. E si vuole mantenere vivo il ricordo di questo episodio fondamentale della storia non solo del Polesine, ma dell’intera nazione, divulgando con ogni mezzo necessario questo ricordo che appartiene e deve appartenere a tutti noi. Per questo seguiranno podcast audio e video che saranno realizzati e divulgati prossimamente per cui si ringraziano i cameramen Claudio Tacchi e Sebastiano Torelli oltre ad Erasmo Bordin per le musiche nonché la moglie Giovanna Bellucco che dal pubblico ha interpretato la mamma di un martire.
Ringraziamenti particolari dagli organizzatori per i patrocini e la partecipazione alla Regione Veneto, della Provincia di Rovigo, il Comune di Villamarzana, nonché i comuni di Castelguglielmo e San Bellino, Fiesso e Frassinelle presente coi ragazzi delle scuole, della città di Lendinara che ha messo a gratuita disposizione il Teatro Ballarin, dell’Ordine degli Avvocati di Rovigo, del Consolato Provinciale Maestri del Lavoro di Rovigo e del Comitato Palatucci oltre agli sponsor ovvero le attività dei comuni di Badia Polesine, Lendinara, Polesella e Rovigo che hanno reso possibile l’evento.
La Past President del club Silvia Lezziero nonché organizzatrice dell’evento a Lendinara riferisce come il Lions Club Badia Adige PO, in collaborazione con i L.C. For Pets Rovigo e Santa Maria Maddalena Alto Polesine e col Governatore del Distretto Giorgio Brigato, presente in prima fila all’evento, ha sposato l’iniziativa di riproporre le fasi drammatiche del processo per l’eccidio di Villamarzana e continuerà a farlo affinché divenga materiale didattico divulgabile soprattutto alle scuole ed ai nostri giovani.