Xanto Avelli, un artista mondiale: convegno internazionale ad Urbino

L'iniziativa rientra nel progetto ideato e promosso da Fondazione Rovigo Cultura con il sostegno del Comune 

URBINO – Anche l’amministrazione comunale di Rovigo, è presente venerdì 27 ottobre al convegno internazionale dal titolo “Xanto Avelli, un artista mondiale”. A rappresentare l’ente Chiara Vallini, conservatore del Museo civico “Grandi Fiumi” che ospita una delle prestigiose opere del grande ceramista rinascimentale nato a Rovigo, il piatto “Ero e Leandro”. L’iniziativa rientra nel progetto “Xanto Avelli, un artista mondiale”, ideato e promosso da Fondazione Rovigo Cultura con il sostegno del Comune di Rovigo, che ha visto e vede una serie di azioni volte proprio a dar risalto all’artista Avelli, una valorizzazione iniziata qualche anno fa da Fondazione Banca del Monte di Rovigo.

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A tal proposito,  Fondazione Rovigo Cultura, come ha spiegato la vice presidente Elena Busson, ha sostenuto due borse di Ricerca grazie a una convenzione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara e con il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino. Le due prestigiose istituzioni coinvolte fanno anche parte del Comitato Scientifico che ha visto la partecipazione del Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, dell’Accademia Raffaello di Urbino, della Galleria Nazionale delle Marche e del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza. Il convegno di oggi, insieme a quello di Rovigo del maggio scorso, rappresentano i momenti pubblici di restituzione dei risultati delle ricerche universitarie ma anche l’occasione per evidenziare, ancora una volta, la grandezza artistica di Avelli e la necessità di continuare a indagare sulla sua vita e le sue opere.

“Il Museo Grandi Fiumi – afferma l’assessore alla Cultura Benedetta Bagatin -,  rappresenta per Rovigo  un importante volano di crescita culturale con ricadute positive su tutto il territorio. Sia per la sua particolarità, espressione anche di terra tra i due fiumi che vuole guardare lontano ed aprirsi ad un contesto internazionale, che per l’impegno di questa amministrazione proprio nell’ottica della valorizzazione del Museo e del suo inserimento  in una rete culturale e museale più ampia. Questo anche grazie all’impegno e all’apporto di Fondazione Rovigo Culturale e dei suoi progetti culturali. Quello di oggi ne è un importante esempio”.

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