Nella città del primo circolo di Fratelli d'Italia del Polesine, il primo coordinatore del partito di Giorgia Meloni, che ha tesserato anche la giovanissima Valeria Mantovan, lancia l'appello agli amministratori: intitolate una via ai martiri delle foibe in ricordo dell'eccidio di militari e civili italiani della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia

BADIA POLESINE – Grande partecipazione di amministratori di Fratelli d’Italia a Badia Polesine per ricordare gli eccidi dalmato-istriani in via Martiri delle foibe, la prima intitolazione della provincia di Rovigo nel 2007 grazie al lavoro del gruppo consiliare di Alleanza Nazionale costituito da Carlo Moretti ed Ivo Baccaglini, cominciato nel 2004.

Con la presenza commissario provinciale di Fratelli d’Italia, il senatore Bartolomeo Amidei, il dipartimento cultura e innovazione del partito, guidato dalla futura consigliera comunale di Rovigo Sofia Tasinato, in supporto al coordinamento Fdi dell’Altopolesine diretto da Ivo Baccaglini e dal coordinamento rivierasco seguito da Daniele Cordone, è stato organizzato il consueto omaggio ai martiri delle foibe a cui ha partecipato anche l’amministrazione comunale del sindaco Giovanni Rossi ed i rappresentanti dei partiti di Forza Italia e Lega per Salvini premier con il deputato azzurro Piergiorgio Cortelazzo, l’assessore regionale Cristiano Corazzari e la consigliera Laura Cestari.

Per FdI erano presenti quasi tutta la parte dirigenziale dell’Altopolesine, come le consigliere comunali di Occhiobello Anna Pavasini, Morena Galletto di Badia, Alessio Nallio di Fratta Polesine, Matteo Bin da Castelguglielmo, Marco Dabizzi coordinatore FdI di Lendinara, Leopoldo Visentin dirigente dei pensionati Fdi, ma anche Daniele Ceccarello da Adria.

Il dipartimento cultura di Fratelli d’Italia sta promuovendo nelle varie amministrazioni del Polesine di aderire alla iniziativa iniziata da Ivo Baccaglini vent’anni fa intitolando una via ai martiri delle foibe.

Il dramma delle foibe e dell’esodo degli istriani, dei giuliani e dei dalmati durante e dopo la Seconda guerra mondiale, è stato commemorato con semplicità, ma con grande partecipazione nella via intitolata ai martiri delle Foibe il ventennale della “Giornata del ricordo”.

L’assessore Valeria Targa, della giunta comunale del sindaco Giovanni Rossi, ha dato il via alla cerimonia alla presenza delle autorità civili, militari e religiose e con una folta rappresentanza delle scolaresche delle terze medie e delle superiori, reduci da un approfondimento sul tema della giornata tenuto da Luigi Contegiacomo nella sala Soffiantini dell’abbazia della Vangadizza. 

Il sindaco Giovanni Rossi ha richiamato l’attenzione sull’art. 9 della Costituzione per sottolineare il significato del concetto di “Nazione… come dato che si deve costruire” attraverso una condivisione dei valori, il senatore Bartolomeo Amidei ha lamentato “…la vergognosa attribuzione dell’onorificenza di Cavaliere di gran croce della Repubblica a quel delinquente di Tito” e per il quale il Parlamento ha già avviato la procedura di revoca.

Il consigliere di maggioranza Ivo Baccaglini ha ricordato come Badia Polesine sia stato uno dei primi Comuni in Italia ed il primo in provincia di Rovigo a intitolare una via alle vittime di quella lacerante vicenda storica. Nel 2004, subito dopo l’approvazione della legge Menia, istitutiva del “Giorno del ricordo” l’allora gruppo consiliare di Alleanza Nazionale (Carlo MorettiIvo Baccaglini in consiglio, Giulio Barbieri e Carlo Rigobello in giunta) decisero promuovere l’intitolazione di una via ai “Martiri delle foibe”. Il percorso consiliare promosso da Baccaglini e Moretti durò quasi due anni e alla fine, anche grazie all’assessore Giulio Barbieri, nel 2007 con delibera a firma dell’allora sindaco Paolo Meneghin la proposta fu accettata. Una scelta coraggiosa che contribuì a far riemergere dalle pieghe polverose della storia una tragedia che, per complicate ragioni e complicità geopolitiche fu confinata nell’oblio per quasi sessant’anni.

Baccaglini ha concluso l’intervento con un appello per alimentare la memoria, prendendo spunto dall’oltraggioso sfregio al monumento nazionale di Basovizza, contrastando l’ignoranza. “Vorrei stimolare tutti gli amministratori affinché in ogni Comune della nostra Provincia si faccia in modo d’intitolare una via o una piazza per non dimenticare. Come amministratori di Fratelli d’Italia continueremo ad alimentare il ricordo”.

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Oltre ai rappresentanti d’Arma, al momento commemorativo era presente la figlia della profuga istriana Maria Strani, il cui memoriale diventò tesi di laurea.

La cerimonia si è conclusa con una preghiera per i defunti e la benedizione di monsignor Matteo De Mori.

Ugo Mariano Brasioli

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