I mutamenti climatici riducono la resa delle primizie di stagione

Secondo uno studio di Cia Rovigo, i piselli scontano fino ad -25%. In calo pure le fragole e le ciliegie  (-20%): “Gli agricoltori lavorano come in un pronto soccorso, ormai sono sempre in emergenza”

ROVIGO – Fino ad un -25% di produzione per i piselli a causa delle abbondanti piogge che si sono abbattute nei giorni scorsi in Polesine. In calo, per il medesimo motivo, la resa delle ciliegie (le prime stime si attestano intorno ad un -20%) e delle fragole (-20%). Un po’ meglio la lattuga gentile, che sconta una lieve diminuzione (-5%). Si prospetta una buona annata, invece, per le pesche, le nocipesche e le mele. Sulle pere incombe l’incognita della cimice asiatica, che negli anni precedenti ha comportato, assieme alle gelate tardive, il quasi azzeramento della produzione. Questi i primi dati di uno studio sui prodotti di stagione eseguito da Cia Rovigo. “Se da un lato le precipitazioni della scorsa settimana hanno sicuramente giovato alle varie coltivazioni, dopo un periodo di prolungata siccità – sottolinea il presidente di Cia Rovigo, Erri Faccini – dall’altro gli allagamenti che abbiamo registrato nei terreni agricoli, soprattutto nella zona dell’Alto Polesine, in alcuni casi hanno comportato delle marcescenze sulle piantine”. 

Non solo. Nel caso dei piselli, pure il caldo, arrivato all’improvviso, potrebbe compromettere la regolare maturazione. Per quanto riguarda le ciliegie e le fragole, in questo momento risultano ancora pregne di acqua. Tuttavia, da qui a qualche giorno il sole dovrebbe “asciugarle”, riportandole ad una buona condizione. Buone notizie per le zucchine: le prime sono ottime. Ugualmente i carciofi, la cui stagione terminerà a fine maggio, e gli asparagi, eccellenti. 

“Sempre di più i nostri agricoltori portano avanti le loro attività alla stregua di un pronto soccorso – precisa il presidente – Allorché si verificano dei fenomeni avversi, sono tenuti ad essere veloci nell’intervenire in pieno campo per tentare di salvare il salvabile”. Oggi, chiarisce, “è riduttivo parlare di siccità. Stiamo sperimentando gli effetti dei cambiamenti climatici, anzi dell’emergenza climatica in atto. Dobbiamo abituarci ad un meteo che prevede un’aridità di mesi, alla quale seguono precipitazioni concentrate in pochi giorni, se non addirittura in poche ore”. “Non è che adesso piova di meno rispetto a vent’anni fa. La quantità di precipitazione, in assoluto, è la stessa, solo che è distribuita diversamente”. In linea generale, conclude, “stiamo andando incontro ad un’annata agraria in chiaroscuro. Ancora una volta invitiamo le Istituzioni, locali e nazionali, a riconoscere il lavoro strategico svolto dagli agricoltori, anche a beneficio della collettività”. 

Ultime notizie