La persecuzione degli ebrei nei ricordi di Claudia Finzi 

Una giornata speciale al Polo Tecnico di Adria (Rovigo) nel Giorno della Memoria con una testimonianza diretta della violenza e del razzismo 

ADRIA (Rovigo) – Claudia Finzi, della comunità ebraica di Bologna, collaboratrice del Centro Ebraico Italiano Pitigliani di Roma, ha accettato l’invito del Polo Tecnico di portare la propria testimonianza su quanto vissuto dagli ebrei, da lei e dalla sua famiglia, negli anni dal 1937 al 1945, in occasione del Giorno della Memoria.

In apertura dell’incontro, Giorgia Cavaliere, soprano, Lisa Scuttari, violino e Francesca Ferro, pianoforte, hanno eseguito brani tratti dalla Cavalleria rusticana di Mascagni e dalla Turandot di Puccini.

Davanti agli studenti dell’Istituto presenti all’Auditorium Saccenti e parte in videoconferenza, Claudia Finzi ha ripercorso gli anni della sua infanzia al tempo delle leggi razziali. “Sono nata il 9 giugno 1940” ha esordito “1 giorno prima della dichiarazione di guerra dell’Italia a Francia e Gran Bretagna. Nel mio atto di nascita era riportato: bambina nata da padre e madre di razza ebraica. Le leggi razziali erano in vigore da due anni. Nel 1938 Mussolini aveva inoltre ordinato il censimento di tutti gli ebrei presenti in Italia, circa 51mila. Quegli elenchi vennero depositati nelle Questure e sulla base dei nomi che vi erano scritti avvenne poi il rastrellamento e la deportazione, dopo l’8 settembre 1943, nella parte dell’Italia sotto il controllo dei tedeschi”. 

La sua famiglia, bolognese, riuscì a sfuggire alla deportazione procurandosi dei documenti falsi e trasferendosi in un piccolo paesino dell’appennino emiliano, dove tuttavia rischiarono in più occasioni di essere riconosciuti come ebrei. Nonno e zio che non capirono in tempo il pericolo furono invece deportati e morirono nei campi di concentramento. Claudia Finzi, oltre a riportare episodi della sua famiglia, raccontati dai genitori o legati ai suoi ricordi di bambina, ha delineato con chiarezza la successione di avvenimenti di quel periodo storico: dalla campagna di stampa che alimentò l’odio antisemita, avviata nel 1937, all’approvazione delle leggi razziali nel 1938, alla conseguente esclusione e isolamento degli ebrei dalla vita sociale, fino allo sterminio degli ebrei in Italia avviato dopo l’armistizio del 1943. “Racconto ai ragazzi ciò che è accaduto per indurli a riflettere non soltanto su quello che è storicamente avvenuto, ma soprattutto su quanto il razzismo sia purtroppo ancora un male vivo nella nostra società”. 

Il prof. Denis Marangon, promotore dell’incontro, ha approfondito il concetto di indifferenza, citando tra le altre le parole di Liliana Segre:  “Sui vostri monumenti alla Shoah non scrivete violenza, razzismo, dittatura e altre parole ovvie, scrivete ‘indifferenza’: perché nei giorni in cui ci rastrellarono, più che la violenza delle SS e dei loro aguzzini fascisti, furono le finestre socchiuse del quartiere, i silenzi di chi avrebbe potuto gridare anziché origliare dalle porte, a ucciderci prima del campo di sterminio”.  Sono seguiti poi gli interventi degli studenti/esse Alessia, Eva, Andrea e Mattias, con proprie riflessioni e contributi frutto di un percorso di studio svolto in classe con gli insegnanti.

In chiusura, il prof. Marangon ha ringraziato Claudia Finzi per l’intervento molto apprezzato per la ricchezza di contenuti e la chiarezza del messaggio: ha inoltre ricordato che presso l’Aula Magna della sede di via Dante del Polo Tecnico è stata allestita in collaborazione con la “Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea” di Milano una mostra dal titolo “1938-1945 la persecuzione degli ebrei in Italia”. Si tratta di un percorso espositivo che testimonia e illustra con impostazione scientifica e completezza storica, attraverso 15 sezioni tematiche e 120 riproduzioni di documenti pubblici e privati, fotografie e giornali, gli aspetti principali della vicenda anche con riferimento a casi specifici. La mostra, aperta alle scuole del territorio, si può visitare al mattino, dalle 8:00 alle 13:30, fino al 24 febbraio.

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