Luca De Carlo: “Aiuti concreti alle aziende, no alle mancette. Rivedere le linee del Pnrr”

Il senatore e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia Luca De Carlo chiede sostegni concreti alle aziende,  in questi ultimi due mesi il mondo è cambiato nuovamente

No alle mancette, sì a una revisione dei contratti già siglati e delle linee del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: a chiederlo con forza, nei giorni della conferenza programmatica del partito a Milano, il senatore e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia Luca De Carlo.

“Bisogna tenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo nel mondo produttivo ed economico nazionale: le mancette, in questo momento, servono a poco o nulla. Servono provvedimenti strutturali che garantiscano la prosecuzione delle attività e il mantenimento dei posti di lavoro”.

I contributi a pioggia annunciati rischiano di essere più un insulto che un aiuto, come già accaduto con i famosi 600 euro per le partite iva di qualche mese fa

De Carlo accende i riflettori su una tematica particolarmente calda in queste ultime settimane, quella dei rincari delle materie prime: “Ci sono imprese come quelle cantieristiche che rappresentano eccellenze a livello nazionale e che, visti i lunghi tempi di realizzazione, hanno firmato magari due-tre anni fa contratti che oggi, a causa della difficoltà nel reperire le materie prime legata al Covid e ora all’impennata dei costi – anche fino a cinque volte tanto – a seguito della guerra in Ucraina, sono insostenibili”, sottolinea il senatore. “Per queste realtà, non sono sufficienti le risorse che arriveranno per mitigare i primi effetti del caro-energia: bisogna rivedere i contratti per permettere alle aziende di terminare i lavori e conservare migliaia di posti di lavoro”.

Un altro aspetto sul quale De Carlo e tutta Fratelli d’Italia spingono è la revisione delle linee del Pnrr: “Quelle proposte potevano andar bene per iniziare la ripresa post Covid, ma in questi ultimi due mesi il mondo è cambiato nuovamente. Quelle risorse potrebbero diventare strumenti importanti per attutire il colpo e aiutare i nostri imprenditori, tanto attaccati alla loro azienda quanto al destino dei propri collaboratori. I contributi a pioggia annunciati rischiano di essere più un insulto che un aiuto, come già accaduto con i famosi 600 euro per le partite iva di qualche mese fa. Il problema va risolto a monte, e per farlo bisogna ascoltare le imprese e quelle realtà che vivono quotidianamente queste difficoltà in prima persona: questo è quello che da sempre fa Fratelli d’Italia, un atteggiamento che sempre più viene premiato e riconosciuto dagli italiani”.

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