Per i parlamentari veneti Enrico Cappelletti e Barbara Guidolin, viste le presenze in calo, servono maggior fondi per il turismo 

VENEZIA – Passato il periodo ferragostano è tempo di bilanci per il turismo in Veneto. A parte alcune località con risonanza internazionale, marittime o montane ebbene la totalità delle prenotazioni e presenze è in calo considerevole.

“Al netto di dichiarazioni opportunistiche di taluni, il calo del turismo in Veneto – dichiarano i parlamentari veneti Enrico Cappelletti e Barbara Guidolin del M5S – si riflette sull’intera economia locale e sull’indotto che soffre la crisi di liquidità e il mancato ammodernamento delle strutture pubbliche nonché delle infrastrutture trasportistiche e di un maggiore investimento regionale.

Ferragosto, indice globale delle presenze, non fa registrare il pienone a Venezia che perde il 15 % delle prenotazioni alberghiere. Non solo, meno 6 % al mare, meno 5% in montagna. Uno scenario molto preoccupante che ha previsto in Veneto 800mila presente in meno rispetto ad agosto 2022”.

“I fondi stanziati per il 2024 all’assessore al turismo Caner (che detiene anche altre deleghe da soddisfare) sono 12 milioni e 200mila euro che riteniamo insufficienti e che devono essere aumentati per la quota parte specifica del turismo.

I debiti delle famiglie venete aumentano la benzina mediamente a 2 euro al litro, una Ministra del Turismo – proseguino i parlamentari pentastellati Cappelletti e Guidolin – che scambia il Palio di Siena per una attrazione turistica quando è una storica competizione fra le Contrade nella forma di una giostra equestre di origine medievale. Come chiedere l’iscrizione alla Figc del calcio storico fiorentino o interpretare in attività ircense il Giro della Rua di Vicenza, nata nel 1444 come emblema del collegio professionale dei notai ma anche processione religiosa simbolo popolare dell’intera comunità vicentina”.

Governo e Regione del Veneto riflettano in modo più approfondito e facciano valutazioni realistiche sul turismo, servono risposte immediate che non possono avere l’eterno alibi per periodo pandemico.

Zaia ha perso la sua scusa preferita, dare la colpa sempre e comunque al Governo ma è del suo stesso colore politico. Mentre il turismo arranca la “sua” Ministra del turismo cosa fa? Pensa solo a raddoppiare dipendenti e dirigenti nel Ministero. Zaia – concludono Cappelletti e Guidolin – dovrebbe unirsi a noi e chiedere le dimissioni della Ministra per incapacità: se la gestione del ministero emulerà quella delle sue aziende, siamo rovinati.

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