ROVIGO – Per il consigliere comunale di Rovigo Andrea Borgato, anche presidente del Gruppo “V. Bachelet” è il momento di dire: “Adesso basta!”
Come gruppo politico culturale Borgato esprime sconcerto e reale preoccupazione dopo le ultime dichiarazioni del vicepresidente di Confindustria Veneto Est Paolo Armenio (LEGGI ARTICOLO) “perchè invita a modificare radicalmente il vincolo dell’art. 23 delle norme urbanistiche che, sinora, hanno bloccato insediamenti industriali insalubri nell’area interportuale di Borsea.
La proposta di Armenio – secondo Borgato – rischia di “sfasciare” per sempre quella sottile linea di salvaguardia ambientale che ha permesso, sino ad ora, a Borsea e ai comuni limitrofi di contenere i danni alla salute pubblica, soffrendo già una posizione infelice in quanto prossimi a tutta la zona industriale. Ci chiediamo perché quei 1,5 milioni di metri quadri ancora liberi non possano essere resi funzionali alla reale vocazione di quell’area, deputata alla logistica, con un progetto che finalmente consenta di creare opportunità di sviluppo che ottimizzino l’interscambio mercantile facendo funzionare, una volta per tutte, il sistema di trasporto gomma-ferro-acqua? O è più semplice rispondere alle richieste “interessate” di un’altra parte del Veneto che ha bisogno di fare pulizia a casa propria sfruttando quel Polesine e quella Rovigo che politicamente contano ancora troppo poco? Non si tratta di fare “disinformazione lesiva del bene comune”.
Il nostro territorio deve promuovere uno sviluppo che sia consono alle sue potenzialità e peculiarità e non diventare “proprietà” altrui con progetti industriali estranei alle nostre caratteristiche”.
Per Borgato “è tempo che anche la nuova amministrazione comunale esca allo scoperto e si confronti in consiglio comunale (dove la Civica Per Rovigo e il Forum dei Cittadini hanno già avuto modo di esprimersi) prima di affrettarsi ad annunciare decisioni che non sono per niente condivise con la cittadinanza e, soprattutto, i residenti.
Invito il “Sindaco di tutti”, Valeria Cittadin, a non commettere un errore gravissimo che peserebbe per decenni sulla nostra città e a promuovere, invece, laboratori di idee e progettualità che siano davvero promotrici di occupazione e di sviluppo economico-sociale” conclude il consigliere comunale.