Ai comitati a difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini non piace la proposta di cancellare il concetto di salubrità dall'art. 23 di Interporto

ROVIGO – Si dichiara perplesso Vanni Destro, portavoce della Rete dei comitati polesani a difesa della salute e dell’ambiente, nel leggere le parole con cui Paolo Armenio, vicepresidente di Confindustria Veneto est, accompagna la proposta di modifica dell’art. 23 delle norme tecniche di gestione dell’Interporto rodigino (LEGGI ARTICOLO). 

“Nel cassare la dicitura a difesa della “salubrità ambientale” motiva la cosa sostenendo che le imprese che fanno capo a Confindustria hanno introiettato di default il tema della sostenibilità ambientale delle attività produttive attenendosi al rispetto di ambiente e, speriamo, della salute di quanti vivono nelle prossimità dei loro opifici.

Non ci è chiaro cosa intenda Armenio col termine “sostenibilità” se poi non collima con “salubrità” e a cosa serva modificare l’art.23 se non vuol essere un grimaldello per deregolamentare le norme a tutela di ambiente e salute e insediare industrie potenzialmente nocive nell’area interportuale prossima a Borsea, S. Apollinare e Pontecchio” afferma Destro.

La Rete dei comitati chiede al signor Armenio di essere più chiaro e, magari, esemplificativo, per far comprendere a tutti  quali siano le attività produttive da insediare all’Interporto.

Nel frattempo, vista anche la proposta di Ecopol di insediare un inquinante impianto a desorbimento termico nell’ex inceneritore di via Amendola (LEGGI ARTICOLO), si rilancia l’idea di estendere i vincoli previsti dall’art.23 all’intero territorio del Comune di Rovigo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime notizie

Ultime notizie