Cronica e continua assenza di funzionari, soprattutto contabili, all’interno degli istituti, Cisl Fp e Fp Cgil alzano la voce, incontreranno il Prefetto di Padova  

PADOVA – Nella giornata del 31 ottobre le organizzazioni sindacali di Cisl Fp e Fp Cgil incontreranno il Prefetto di Padova per esperire il tentativo di conciliazione legato alla dichiarazione dello stato di agitazione del personale in servizio presso gli istituti penitenziari del Veneto.

Le motivazioni dell’agitazione si riassumono nella denuncia delle gravi disfunzioni, a livello distrettuale, del personale delle Funzioni Centrali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Padova, legate alla carenza di personale.

Nonostante la cronica e continua assenza di funzionari, soprattutto contabili, all’interno del Distretto del Triveneto, il Provveditorato del Triveneto con sede a Padova continua a disporre comandi e applicazioni temporanee inviando ad altre sedi i lavoratori.

Andrea Ricci, segretario Cisl Fp Padova Rovigo: “E’ indispensabile un intervento strutturale da attuarsi attraverso un piano straordinario di assunzioni, mediante pubblico concorso, per evitare la desertificazione delle sedi di lavoro. I concorsi svolti nel passato non hanno colmato le carenze lamentate nel Veneto e le responsabilità di questa situazione ricadono nell’ambito della dirigenza nazionale”.  

Bernardo Diana, rappresentante Cisl Fp: “Non possiamo accettare la velata minaccia di assumere provvedimenti disciplinari nei confronti di lavoratori che già da anni, lavorando in sottorganico, si assumono responsabilità sempre crescenti e manifestano il disagio lavorativo patito”.

I due sindacalisti chiedono di intervenire rapidamente, proponendo assunzioni puntuali rispetto alle carenze territoriali utilizzando l’istituto della mobilità, e ricorrendo anche alla possibilità, vista la situazione emergenziale, dell’utilizzo di lavoratori somministrati oltre alla possibilità di demandare la responsabilità di cassa ora in capo ai funzionari contabili nelle competenze dei Direttori di carcere.

Le rivendicazioni espresse, in assenza di soluzioni proposte dall’Amministrazione, continueranno ad essere sostenute con tutte le forme di protesta si riterranno opportune.

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