L'autore di Porto Viro del libro dedicato alla difesa della lingua italiana dai forestierismi conclude le lezioni dell'università popolare

PORTO VIRO (Rovigo) – L’autore Enrico Bonafè ha presentato il suo libro “Parla italiano! Difendere la nostra lingua dai forestierismi”, lo scorso mercoledì 11 maggio all’auditorium sala polivalente “Don Giulio Bertazzo”, presso il centro salesiano “San Giusto” a Porto Viro.

Discutere il mio libro a Porto Viro è un onore e un piacere – esprime Bonafè – e per questo ringrazio l’università popolare polesana e in particolar modo la coordinatrice della sezione di Porto Viro, Luciana Milani, la quale ha dimostrato grande disponibilità ed accoglienza. Nel corso della lezione ho avuto modo di presentare ‘Parla italiano!’ ad un pubblico che ha sin da subito mostrato interesse all’argomento, con domande ed interazioni che si sono susseguite per tutto il tempo. Quello delle parole straniere nella nostra lingua è un fenomeno dilagante e di sicuro nocivo per l’italiano, sul quale molti accademici stanno dibattendo (LEGGI ARTICOLO). Spero che incontri come questo a Porto Viro, insieme agli altri già fatti in altri comuni della provincia, possano scuotere le coscienze e contribuire, nel loro piccolo, alla difesa dell’italiano”.

“Voglio ringraziare davanti a tutti la sindaca Veronese per l’appoggio che l’amministrazione ci ha dato in questi cinque anni – ha dichiarato la coordinatrice Luciana Milani – perché voglio ricordare che l’università popolare di Porto Viro non ha mai dovuto pagare nulla per le sale di cui ha usufruito. L’amministrazione ha tenuto la porta sempre aperta per risolvere qualsiasi problema all’ultimo minuto. E questo, per chi deve gestire 120 iscritti, dà garanzia al nostro servizio”.

Ricordo quando eravate anche meno di quaranta – ha esordito la sindaca uscente Veronese – e arrivare a 120 credo che il merito sia dell’anima dell’università popolare, che in questo caso è Luciana Milani. Ascoltando la lezione di Enrico – le sue parole – pensavo ad una frase di Massimo D’Azeglio, che diceva ‘Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani’, e credo che in questo caso, prima di fare gli italiani, si debba partire dalla lingua. Purtroppo si crede che l’errore sia qualcosa in più: scegliere di dire una parola in inglese per comodità, sembra qualcosa di soltanto formale, in realtà è sostanza. Mai come in questo caso è importante difendere quello che ci viene invidiato da tutti”.

Quella di Bonafè è stata la penultima lezione dell’anno accademico 2021/2022. L’università popolare conclude le lezioni il prossimo 25 maggio con la consegna degli attestati a tutti gli studenti.

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