ROVIGO – Uil Veneto e la Fondazione Buozzi hanno organizzato oggi, 12 settembre, a Rovigo una iniziativa in ricordo di Giacomo Matteotti, martire antifascista, esempio di lotta per la difesa della libertà di espressione, di critica politica e lotta democratica.
Prima dell’inizio del convegno su Matteotti e la sua vicinanza politica e morale con Buozzi (LEGGI ARTICOLO) è stata deposta una corona di fronte al monumento dedicato a Matteotti, in Corso del popolo. Presenti i rappresentanti delle istituzioni. Presente anche Roberto Toigo (segretario generale Uil Veneto) e Giorgio Benvenuto (presidente Fondazione Buozzi).
”La libertà di espressione che abbiamo oggi, anche quella che abbiamo nei social, la dobbiamo a persone coraggiose che si sono sacrificate come Giacomo Matteotti. La libertà è un diritto che abbiamo conquistato lottando.
Dobbiamo rispettare e preservare questo diritto”. Ha detto Roberto Toigo, segretario generale Uil Veneto.
Con queste parole Roberto Toigo (segretario generale Uil Veneto) ha annunciato la giornata dedicata al segretario del Partito Socialista Unitario, assassinato dagli squadristi fascisti il 10 giugno 1924 e al sindacalista e deputato socialista, assassinato dai nazisti il 4 giugno 1944.
Quest’anno, in concomitanza con il centenario della morte di Matteotti, sono varie le iniziative che sono state organizzate in tutta Italia e, soprattutto, a Rovigo, terra in cui nacque Matteotti e dove si trovano la sua casa d’infanzia, recentemente restaurata, e la sua tomba.
Contemporaneamente al convegno è stata inaugurata la mostra fotografica dedicata a Matteotti e alla sua vicinanza politica e morale con Buozzi (visitabile, con ingresso libero, venerdì 13, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18; sabato 14, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19; domenica 15, dalle 10 alle 13).
“Giacomo Matteotti – ha detto Toigo – ancora oggi è ricordato come il simbolo dell’antifascismo ante litteram. Un uomo coraggioso che, pur essendo consapevole che avrebbe messo a rischio la propria vita, ha lottato fino all’ultimo per la libertà, la giustizia e la democrazia. Come Uil Veneto lo ricordiamo anche per la sua attenzione per i lavoratori. Nonostante provenisse da una famiglia borghese e benestante, infatti, dedicò la sua azione politica ai più deboli, in particolar modo ai braccianti del Polesine. La sua opposizione alle tendenze autoritarie del regime fascista gli costò la vita. Il suo esempio e il suo ricordo sono oggi quanto mai attuali”.
“Bruno Buozzi, dopo le elementari, fu costretto a lasciare gli studi. – ha aggiunto Toigo – Cominciò da giovanissimo a lavorare come meccanico. Si trasferì a Milano in cui lavorò come operaio metallurgico. Divenne il portavoce di decine di operai, divenne sindacalista in anni in cui, esserlo, si rischiava la vita quotidianamente. Le sue mani erano segnate dal lavoro. Lottò per i diritti dei lavoratori tra i lavoratori che, in quei periodi bui in cui dominava la Dittatura, erano ridotti a schiavi, senza orari, senza ferie, senza uno stipendio adeguato. La sicurezza? Non interessava e non esisteva. Chi si ammalava, era finito. La sua famiglia era finita con lui. Sarà ucciso dai nazisti a Roma. Il suo impegno per la giustizia e per la libertà sono un monito ed un esempio anche oggi per le nuove generazioni”.