Nel ricordo delle opere di Don Luigi Giussani

Venerdì 3 febbraio, presso la Sala Dell’Eracle in Corso Risorgimento a Porto Viro (Rovigo) incontro con Silvio Cattarina presidente della Coop. Sociale “L'imprevisto” di Pesaro

PORTO VIRO (Rovigo) – In occasione del Centenario della nascita di don Luigi Giussani, che si è celebrato il 15 ottobre 2022, l’associazione “L’Umana Avventura” di Porto Viro, con il patrocinio della Città di Porto Viro, ed in collaborazione con il Centro Culturale “Terzo Millennio” e “Comunione e Liberazione Diocesi di Chioggia”, ha organizzato per venerdì 3 febbraio alle ore 21:00, presso la Sala Dell’Eracle in Corso Risorgimento a Porto Viro, l’ultimo degli incontri previsti nella Diocesi dal titolo “Attraverso le opere…una passione per l’uomo”. 

Don Luigi Giussani

Interverrà Silvio Cattarina, psicologo e sociologo, presidente della Coop. Sociale “L’imprevisto” di Pesaro. Durante la serata il relatore testimonierà come l’incontro con il carisma di don Giussani abbia generato numerose opere che, come sintetizza il titolo della serata, hanno come cuore la passione per l’uomo (tra le altre il Meeting di Rimini, il Banco Alimentare, il Banco Farmaceutico, la Fondazione Avsi e tante altre). 

A partire dal 1990, infatti, Silvio Cattarina con don Gaudiano, ha dato vita ad una comunità terapeutica educativa per minori devianti e tossicodipendenti. Successivamente sono sorte “L’Imprevisto”, il Centro diurno, la Comunità terapeutica femminile “Tingolo per tutti”, le Case di reinserimento, la Cooperativa sociale “Più in là”. I Centri e le Comunità lanciati da Silvio Cattarina rappresentano un punto di riferimento e un modello osservato e studiato per la sua unicità e per il suo rilevante interesse oltre che per i suoi significativi risultati.

Silvio Cattarina

“Sono sempre stato con i ‘tossici’, sono cresciuto ed invecchiato con loro, (…) è più quello che ho ricevuto di quello che ho dato, mi hanno insegnato tutto loro”, ha spiegato Cattarina. “Sono loro L’Imprevisto della mia vita, l’Imprevisto un’eccedenza della realtà, una sovrabbondanza di grazia che ci viene incontro avvolgendoci di meraviglia. Anche il male e il dolore – in un certo senso – sono una sovrabbondanza, uno straripante bisogno d’amore. Nel dolore e nella sofferenza vive un mistero da guardare, di fronte al quale inginocchiarsi e chinare il capo”.

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