“Pronti partenza… vita”. presentato il progetto a Polesella

Un progetto per intercettare il disagio giovanile è stato presentato in Comune a Polesella (Rovigo)

POLESELLA (Rovigo) – “Pronti, partenza… vita” è il nome del progetto per intercettare il disagio giovanile che è stato presentato in Comune a Polesella martedì sera. Un progetto ambizioso che nasce dalla sinergia tra enti e istituzioni coordinate dal Consultorio famigliare socio educativo di Rovigo la cui presidente, Marily Bux, ha illustrato nei tratti salienti: “Ci siamo accorti che, dopo la pandemia, le problematiche relazionali e comportamentali degli adolescenti hanno necessità di nuove forme di intercettazione – ha detto la presidente Bux – e che pertanto possono essere i contesti informali, attraverso le figure indispensabili degli educatori, a svolgere un ruolo fondamentale nell’individuazione e nell’aiuto”.

Il progetto vede la collaborazione, oltre che del Consultorio, anche della Caritas diocesana e il coinvolgimento dei Comuni di Rovigo e di Polesella, e della Parrocchia di Polesella. A rappresentare queste istituzioni erano presenti il sindaco Leonardo Raito e il parroco Don Umberto Rizzi, che hanno apprezzato lo sforzo di cooperazione tra istituzioni e si sono detti particolarmente sensibili a un progetto che rappresenta anche un approccio nuovo e sperimentale a una tematica delicata come quella del disagio giovanile.

Maria Diletta Mazzetti, del Consultorio, ha spiegato le modalità con cui si svolgerà il percorso: “Incontri formativi che coinvolgeranno educatori e allenatori, a contatto con la psicologa dello sport e del lavoro Olga Solmi. Saranno, nella prima fase, dieci ore di incontri coinvolgenti anticipati e seguiti da questionari che aiuteranno a votare la progettualità verso le reali esigenze dei contesti territoriali”.

Le lezioni si terranno sabato 14, sabato 21 e sabato 28 maggio a Polesella, con apertura in Sala Agostiniani. In chiusura, il vicesindaco e assessore ai servizi sociali del Comune, Consuelo Pavani, ha voluto ribadire apprezzamento per il programma: “Un percorso che abbiamo sposato da subito perché coglie con concretezza un’esigenza reale nell’individuazione del disagio e che può aiutare il sistema dei servizi sociali comunali nel fornire risposte sempre più adeguate”.  

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