Il Pd si candida ad essere il motore del cambiamento, con umiltà ed orgoglio

"Siamo chiamati alla partecipazione per definire, con le altre organizzazioni sociali, un’idea precisa del Polesine che verrà" dall'assemblea provinciale del Partito Democratico di Rovigo

ROVIGO – “Questa riunione cade in una stagione estremamente complessa e delicata per le macro emergenze che il mondo sta sperimentando. Nessuno poteva immaginare il ripetersi dopo un secolo di una pandemia coniugata alla guerra in Europa: sono temi lontani dal nostro piccolo Polesine, ma che impattano quotidianamente nella vita delle famiglie, con un portato di ansie e disagi che richiedono l’attenzione della politica e delle istituzioni” ha aperto i lavori dell’assemblea provinciale del Partito democratico di Rovigo il presidente Patrizio Bernardinello.

“Il nuovo equilibrio internazionale che si va delineando prospetta una fine inattesa della globalizzazione che ha segnato la stagione successiva alla caduta del muro di Berlino. Una cesura della storia, senza dare il tempo ai sistemi economici di ristrutturarsi dopo l’ibernazione causata dalla pandemia.

Le imprese italiane sono particolarmente esposte, sia per la necessità di rivedere i mercati di approvvigionamento e di cessione dei beni, sia per il riflesso prevedibile dell’impatto delle probabili misure restrittive imposte dal generalizzato aumento dei prezzi.

Se appare difficile mettere un freno ad una dinamica dei beni energetici che risponde a pressioni geopolitiche e speculative, la conseguenza potrebbe essere una stagflazione prolungata, con il conseguente aumento della povertà nei contesti sociali più fragili.

Nel nostro territorio queste dinamiche sono già presenti, ma esiste una resilienza che deriva dalla presenza di un settore primario importante. Questa caratteristica, se per molti anni è stata considerata un limite allo sviluppo economico del Polesine, in questa fase può rivelarsi un fattore significativo di protezione, in particolare se si sapranno coniugare le nuove esigenze di prodotti agricoli ed ittici con una politica di valorizzazione delle fonti energetiche alternative e degli hub di trasformazione in prossimità delle coste.

Le istituzioni sono chiamate ad un protagonismo che valorizzi l’esistente e la collocazione geografica del Polesine nel sistema economico veneto ed italiano. Abbiamo delle peculiarità importanti ed attori economici preparati: è necessario sostenere questo processo, semplificando le procedure ed offrendo sostegni alle nuove iniziative ed ai percorsi di consolidamento delle nostre aziende.

La politica, da questo punto di vista, è l’attore essenziale ed il Partito Democratico, anche in ragione dell’organizzazione capillare che lo distingue nel panorama delle formazioni esistenti, è chiamato ad un ruolo propulsivo e di coordinamento.

Non si tratta solo di gestire le risorse del Pnrr, pur importanti, o dei Patti Territoriali. Siamo chiamati alla partecipazione per definire, con le altre organizzazioni sociali, un’idea precisa del Polesine che verrà. Senza questa chiara matrice degli obiettivi finali, le azioni e gli investimenti possibili rischiano di essere dispersi in rivoli privi di significato.

In questo senso, è opportuno orientare, da subito,tutte le nostre iniziative pubbliche alla costruzione di questo quadro sinergico d’insieme, ricercando il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati nella definizione di un progetto concreto per il Polesine. La necessità di un protagonismo politico del Partito Democratico come soggetto aggregante è resa evidente dalle attuali difficoltà di sintesi sul territorio.

Per creare i presupposti necessari al realizzarsi di questa prospettiva, una riflessione va fatta anche sulle dinamiche di rapporto con le altre realtà politiche polesane, esterne ed interne al perimetro di centrosinistra.

Veniamo da un lungo periodo di relativa afasia del Partito. Il Congresso Provinciale dovrebbe aver definitivamente chiuso la stagione delle incertezze e dei conflitti interni. In questo senso, le azioni del Partito devono essere improntate all’obiettivo di definire una fase nuova e costruttiva nelle relazioni, superando i personalismi del passato e le contrapposizioni inutili. Le difficoltà che si prospettano richiedono uno spirito forte di collaborazione tra attori politici e sociali, nell’ottica del superiore interesse comune. Abbiamo la consapevolezza che il tempo che ci attende è complesso e necessita di risposte nuove, ma ci fornisce anche l’occasione di essere promotori di un cambiamento al quale dare forma con umiltà ed orgoglio.

L’umiltà necessaria a proporre un progetto di riforma sociale in un campo aperto, con l’orgoglio di essere il Partito Democratico, l’unica organizzazione politica radicata in tutto il Paese che discute e fa congressi, anche complessi e laceranti, per definire la direzione nella quale muoversi e che, tra populismi e banalizzazioni della realtà, propone l’inclusione della diversità e della fragilità come strumento di benessere, anziché affidarsi al pregiudizio o all’utopia astratta.

Questo è il nostro tratto distintivo, l’essenza fondante della storia del Partito Democratico e la nostra identità più profonda” ha affermato il presidente del partito Bernardinello.

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