ROVIGO – Via libera alle rinnovabili e pace fatta tra il proponente del progetto, la società badiese Agrovoltaica, che ritirerà i ricorsi al Tar in essere contro la Regione del Veneto e l’amministrazione comunale, ed il Comune di Rovigo, che esprimerà parere favorevole anche in conferenza dei servizi nella procedura di Via statale a cui il progetto è stato presentato, oltre ad una sostanziosa compensazione a favore della collettività (LEGGI ARTICOLO).
Con l’unanimità dei presenti e 26 voti favorevoli l’articolata delibera di accordo pubblico privato è stata adottata dal consiglio comunale di Rovigo e successivamente resa immediatamente esecutiva da 27 voti. La consigliera Giorgia Businaro (Pd) si è assentata qualche minuto e si è dichiarata dispiaciuta di non aver partecipato alla votazione della delibera, mentre il Gruppo Lega ha specificato di votare favorevolmente solo all’accordo, ma non al progetto agro fotovoltaico. La comunione di intenti con la contrarietà a priori espressa da sempre da Coldiretti per questo genere di progetti sembra quindi continuare a Rovigo tra la Lega e la associazione di coltivatori da cui hanno preso le distanze Confagricoltura e un po’ tutte le associazioni ambientaliste, favorevoli al fotovoltaico ed alla decarbonizzazione del Paese.
I lavori dell’aula sono cominciati con la presentazione della delibera da parte dell’assessore Dina Merlo che ha illustrato i contenuti dell’accordo tra il Comune di Rovigo e la società Agrovoltaica. “500kW sono circa il consumo per 10 scuole – ha esordito Merlo pensando all’impianto che il Comune di Rovigo riceverà chiavi in mano con la convenzione – riceveremo la cessione di terreno nella forma di sedime stradale ovvero per una futura strada verso via Dei Mille. Il Comune non si assume l’onere di costruzione della strada, ma con la proprietà comunale del terreno si creano le condizioni per la sua possibilità di realizzazione” ha precisato l’assessore Merlo.
“Si potrà quindi discuterne con la confinante azienda del gruppo Eni, l’ex Nuova Amit, che dovrà compensare l’impatto ambientale per l’ampliamento in essere dello stabilimento”.
Merlo ha definito il progetto “un impianto ad alto valore di pubblica utilità” ed ha ricordato all’aula che sono due i ricorsi pendenti al Tar presentati dal proponente in occasione della decisione di escludere il progetto dalla Via regionale di 18 mesi fa.
“Con l’accordo che portiamo in delibera oggi si chiude anche la vicenda legale” ha concluso Dina Merlo.
Il consigliere Giorgio Osti (Lista civica Gaffeo) ha ricordato i tempi in cui la prima ipotesi di progetto era stata presentata pubblicamente: “al tempo della delibera di giunta dal tono negativo al progetto c’era una forte preoccupazione, di essere colonizzati da “qualcuno” che “rubasse” il nostro terreno agricolo. Questo nuovo progetto è invece a somma positiva perchè non ruba terreno a nessuno ed incrementa il valore del territorio”.
“Un progetto che ha avuto feroci opposizioni da parte della Coldiretti – ricorda Osti – in questo caso però dobbiamo capire che siamo di fronte al nuovo. E’ interessante essere al centro di questa innovazione, dovremo monitorare questa sperimentazione di convivenza tra agricoltura e produzione di energia elettrica”.
Federico Saccardin (Forum dei cittadini), ribadisce l’opinione favorevole espressa in Terza commissione e la conferma in consiglio comunale. “Ricordo che il problema sollevato 18 mesi fa dal Comune di Rovigo era una posizione legittima che evidenziava come l’area di progetto era ad uso agricolo secondo lo strumento urbanistico in uso al Comune di Rovigo, ma classificata agropolitana secondo il Ptrc regionale.
Al tempo la preoccupazione era anche per la connessione d’uso dell’erba medica prodotta con la vicina stalla autorizzata dalla Regione”.
“Questa ipotesi che si sta concretizzando è invece positiva per un percorso verso l’autosufficienza energetica della nostra comunità” ha dichiarato Saccardin.
Monica Gambardella ha valutato la convenzione “estremamente interessante per tutti, virtuoso esempio di accordo pubblico privato”. La consigliera ha poi chiesto la prescrizione che l’impianto fotovoltaico comunale che verrà realizzato non sia realizzato con pannelli a terra per non sprecare suolo. I valori delle compensazioni proposte sono state ritenute da Gambardella “congrui e vantaggiose per il Comune”.
Graziano Azzalin, al tempo capogruppo Pd in consiglio comunale a Rovigo, ricorda le forti perplessità iniziali, ma “oggi il contesto è diverso, allora eravamo in assenza di normativa di riferimento – ha precisato Azzalin – Ne discutemmo solo in gruppo, non in consiglio comunale”.
“Non diciamo un Sì oggi che contraddice il No di ieri – ha tenuto a precisare Azzalin – sono intervenute norme che hanno dato caratteristiche di idoneità all’impianto, oltre a questioni energetiche nazionali ed internazionali che devono portare i consiglieri ad una riflessione politica calata sul territorio.
“Meglio l’agri fotovoltaico di Boara Polesine rispetto alle trivellazioni nel Delta ed in Polesine”.
Azzalin ha concluso dichiarando di aver superato le perplessità, dopo la modifica del progetto, ed ha richiesto, comunque, per il futuro, maggiore coerenza all’ufficio urbanistica comunale.
Anche il sindaco Edoardo Gaffeo ha partecipato alla discussione precisando che lo stop della prima ipotesi di progetto non è dipeso dal Comune di Rovigo che invece ha reso un parere di contrarietà non vincolante. “Ricordo il parere negativo di almeno due Enti in commissione Via regionale: Soprintendenza ed Arpav che chiedeva, tra l’altro, uno studio sui flussi migratori per almeno 1 anno.
E’ cambiato l’aspetto agronomico che prima consentiva solo la coltivazione di erba medica sotto forma di prato. I pannelli avevano una altezza di circa 40-50 cm da terra. Vennero richieste integrazioni di natura contrattuale tra la società produttrice di energia e l’azienda agricola per capire chi sarebbe stato, in effetti, l’agricoltore” ha ricordato Gaffeo.
“Il nuovo progetto invece prevede l’uso di trattori tradizionali, per consentire l’agricoltura del territorio – ha precisato il sindaco – sono state aumentate le distanze tra i filari e le altezze dei pannelli”. Il sindaco ha poi chiarito che il Comune di Rovigo si era espresso su motivazioni di carattere urbanistico, poi chiarite dall’intervento della Legge regionale del 2022.
In merito al valore delle compensazioni Gaffeo ha ricordato che “il valore del 3% non è riferito al costo dell’impianto, superiore ai 50 milioni di euro, quindi 1,5 milioni almeno di compensazione, ma al 3% della media dei ricavi dell’impianto. Il fatturato annuo non potrà mai essere di 50 milioni di euro, quindi, con questo accordo di valore circa di 1,2 milioni di euro, siamo ben al di sopra degli obblighi di compensazione da parte del proponente.
L’accordo ha contenuti molto interessanti per la collettività, siamo disponibili a ragionare sulla destinazione dei 500KW se per autoconsumo o per realizzare una comunità energetica. La controparte ci accompagnerà nelle decisioni che assumeremo” ha concluso il sindaco Gaffeo.
Le operazioni di voto sono state precedute dalle ultime dichiarazioni dell’assessore Dina Merlo, “mettiamo da parte gli aspetti estetici, guardiamo all’energia pulita e senza polveri sottili – ha esortato l’assessore all’Ambiente – pensiamo alla qualità dell’aria, all’ambiente. Pensiamo che grazie a questo impianto potremo centrare gli obiettivi del Paes” ha dichiarato Merlo precisando che se l’impianto comunale sarà realizzato con moduli fotovoltaici a terra significa che sarà su area artigianale da individuare.