LENDINARA (Rovigo) – Ha dovuto attendere mesi, ma alla fine la risposta, seppur parziale, all’interrogazione dell’ex assessore Lorenzo Valentini al presidente del consiglio Nico Pavarin ed al segretario comunale di Lendinara Alfredo Palumbo dello scorso 13 ottobre (LEGGI ARTICOLO) è arrivata durante il consiglio comunale di martedì 27 dicembre per voce del presidente Pavarin dopo la richiesta di accesso agli atti di Valentini.
“Ad oggi la situazione non risulta sanata poiché come già da me accertato, mancano delle risposte – ha esordito il presidente Pavarin nella relazione che segue, rivolgendosi al funzionario comunale Dante Buson che sostituiva il segretario comunale Palumbo – cercheremo di fare da tramite ai responsabili di servizio affinché sia data risposta ad ogni quesito mancante.
II consigliere Valentini faceva riferimento ad alcuni verbali non veritieri ed offese personali. Stiamo parlando del 2020, da una verifica di tutta la corrispondenza i riferimenti sono su un verbale dell’allora Gruppo Consiliare ICM del 14 ottobre 2020 – il verbale che poi è pervenuto a casa dei consiglieri di minoranza anonimamente in cui si “sarebbero” votate le sue dimissioni, che per quanto mi riguarda – come già dichiarato non avevo votato le sue dimissioni e tanto meno ho partecipato ad nessun tipo di votazione – salvo chiedere la rettifica del verbale – mai arrivata.
L’altro verbale è dell’08 ottobre 2020 di seconda commissione e conteneva un parere personale nei suoi confronti e difatti ho richiesto al presidente di commissione ed al segretario di attenersi a quanto riporta l’art.10 sul funzionamento delle Commissioni che prevede che il verbale deve contenere solamente le decisioni relative ad ogni singolo punto all’ODG e non pareri personali.
Un altro argomento, sono le offese che le sono state rivolte dal presidente di seconda commissione durante una riunione dell’allora Gruppo ICM in Sala Consiliare. Mi aveva già scritto via email e le avevo già risposto mettendo in copia pure il Sindaco che mi scusavo personalmente per il grave fatto accaduto dissociandomi completamente da queste azioni e comportamenti. Vista la richiesta ne deduco che ad oggi non ha ricevuto scuse.
Evidenziato quanto detto, sarà mia cura sentire il Sindaco e il segretario per valutare eventuali azioni da intraprendere” ha concluso il presidente del consiglio comunale di Lendinara.
Dopo quanto dichiarato dal presidente del consiglio Pavarin, l’ex assessore Valentini ha chiesto di indicare chi avesse sottoscritto i falsi verbali, e a chi avesse chiesto di rettificare.
lo stesso presidente ha risposto che per ICM è stato Gino Zatta, per quello della seconda commissione è stato Loris Tietto e la richiesta di rettifica, mai avvenuta, era stato chiesta dall’allora unico capogruppo di maggioranza Federico Amal.
“Quanto da lei comunicato è una conferma e, un chiaro esempio di onestà e lealtà verso l’istituzione che rappresenta – ha dichiarato Lorenzo Valentini rivolgendosi a Nico Pavarin – al contrario di chi pensava di averla fatta franca. Quanto accaduto ed emerso, rappresenta atti e fatti di una gravità inaudita, offese, calunnie, derivati da una premeditazione e complicità, al fine unico di calpestare, scavalcare e infangare pubblicamente, la mia persona, il mio operato e appropriarsi del mio ruolo che ho sempre onorato nel rispetto di tutti, delle leggi vigenti, delle istituzioni e, incuranti del male inflitto a me e famigliari. Altrettanto grave è il fatto di aver violato i regolamenti che disciplinano il funzionamento di tale ente, il mancato rispetto dei ruoli, della persona e dei cittadini, ebbene sì, traditi da questa subdole politica, che “maschera sotto false apparenze intenti non lodevoli”, privi di: valori, rispetto, lealtà, coerenza e meritocrazia”.
“Presidente, segretario, quanto accaduto è da condannare, nel rispetto dei ruoli, dei regolamenti e delle leggi – ha continuato Valentini – ritengo che tali autori e complici, sono indegni di continuare il loro mandato. Ricordo come nel verbale precedente l’articolo 54 della Costituzione che riporta: tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi. I cittadini ai quali sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
Concludo dicendo che ancor più grave è il fatto che il sindaco non abbia condannato tali azioni e offese, che sono andate oltre l’aspetto politico, violando il rispetto, le procedure e regolamenti vigenti”.