Adino Rossi presenta la sua squadra e anticipa qualcosa del programma

Alla presentazione c’era anche la coordinatrice provinciale di Italia viva Arianna Corroppoli, ecco la squadra al fianco di Adino Rossi candidato alle prossime elezioni amministrative di Badia Polesine (Rovigo)

BADIA POLESINE (Rovigo) – Al novantesimo minuto, come si direbbe calcisticamente e “…dopo una maratona di cinque giorni, – spiega Adino Rossi – siamo riusciti a presentare il simbolo e la lista dei candidati per le prossime amministrative del 12 giugno”. Alla presentazione c’era anche la coordinatrice provinciale di Italia viva Arianna Corroppoli, “…per sostenere una lista ampia e aperta”. 

Espletate le formalità burocratiche di rito, l’immarcescibile avvocato si è concesso, fra un aperitivo ed un boccone, a qualche confidenza.  “Dobbiamo far capire da subito che vogliamo vincere…. – esordisce – e non è una boutade propagandistica perché con l’abbassamento del quorum conseguente le tre liste in lizza, l’obiettivo è accessibile”.

Il nome della lista è leggermente diverso da quanto anticipato ed è: “Tre Torri Badia Ci Piace,! Rossi Adino Sindaco”, mentre nel simbolo fa la sua comparsa un benaugurante ramo d’alloro, simbolo dell’auspicata vittoria.  “È un simbolo – spiega Rossi – che tiene conto della rappresentanza delle civiche che sono confluite in questa, che penso sia la lista più innovativa di Badia”. Manca la parola “Civica” perché secondo il candidato sindaco la laicità della cordata è del tutto evidente, anche se non mancano rappresentanti di forze politiche di centro-destra e di centro-sinistra. 

L’umore è alto, i feedback positivi. “Avremmo potuto presentare due liste, alla faccia di quelli che non mi hanno voluto”, abbozza sornione Adino che aggiunge: “La gioia d’esserci con una grande squadra mi ripaga d’ogni fatica”. 

Nella rinnovata 3 Torri ci sono il candidato più anziano Francesco Novellar conosciuto come” Pizziga” (ex dipendente comunale,77 anni) e la più giovane in assoluto Nicol Rigoni (21) ma, tra le fila anche tanti badiesi nuovi e tre di origini straniere. Oltre ai due succitati, nella lista presentata ci sono Luca Giusberti (autoriparatore), Adelaide Malfatto (Storica d’arte), Manuela D’Amore (Sportiva), Roberto Bonfante (ex consigliere comunale a Baruchella), Rita Morelli (barista), Maurizio Maniezzo (pensionato), Farih Moad (studente universitario di Economia),  Carmen Alina Cretanu (casalinga di origine rumena), Giovanni Busetto detto “Sfregio” (Operatore Socio Sanitario), Hicham Ougoudad (dipendente Amazon,calciatore USD Abbazia), Sheron Zanoni (commerciante), e alcuni candidati storici come Giulia Battista (consigliera uscente), Andrea Mella (agricoltore) e Umberto da Lisca “il Conte di nome e di fatto”. Nella lista vci sono quindi professionisti, ambientalisti, animalisti, imprenditori. Coordinatori della lista sono: Ioana Pop, laureata in scienze politiche amministrative, insieme a Enrico Bellinelli, Emanuela Bassan, Ario Rossi, Roberto Cappello. “Stiamo raccogliendo i frutti di quindici anni di attività e di correttezza politica”, rileva ancora Rossi.

Da ieri è attivo un vivace gruppo whatsapp e c’è già chi incalza il Capolista a organizzare un incontro pubblico per confrontarsi sui programmi.

Sul proprio, il Adino ribadisce con forza quanto anticipato (v. articolo del 10 maggio scorso) sulla necessità di “… puntare sulle fusioni fra Comuni e superare l’odierna marginalità in cui versa il nostro territorio”. Sul tema, anzi rilancia, affermando di puntare sulla convergenza con quelli del basso veronese (Castagnaro e Terrazzo). Una scelta che non mancherà di stupire ma che secondo il Candidato ha una sua logica storica (un tempo Verona arrivava fino a via Cappuccini) ed economica. “Ovviamente – rileva Rossi – andrà superata la logica del campanile che sta impoverendo questo paese”. Questa scelta, fra l’altro, potrebbe rappresentare veramente una soluzione all’inarrestabile declino demografico di Badia. Sostiene, infatti, il Capolista 3 Torri: “Checché dica Giovanni Rossi, arrampicandosi sugli specchi, Badia stamani è a 9.912 abitanti (fonte prefettizia) e, di fatto perdiamo 6 o 7 persone ogni mese, questa è la verità”. L’esempio tipico è rappresentato dal centralissimo seggio n.2, dove su 480 iscritti votano in 200. “Siamo un paesino, chiude Adino Rossi, se vogliamo restare città dobbiamo cambiare e dimostrare d’esserlo, diventando un riferimento per gli altri, magari partendo dalla revisione del Regolamento comunale per la designazione degli assessori, per i quali sollecito l’ingaggio di esterni qualificati”. 

“Chi ha governato con un programma in bianco – conclude Adino Rossi – non può richiedere il consenso solo sulla fiducia, perché qui non si tratta del futuro di Badia. 

Ugo Mariano Brasioli

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