Quanto spendono gli italiani nel gioco d’azzardo

Una somma ripartita tra bingo, poker, blackjack, videolottery, slot machine, scommesse, Gratta e Vinci, lotterie, enalotto e giochi di carte

Il mondo del gioco d’azzardo ha subito un duro colpo, come ogni altra attività produttiva, a causa della pandemia da Covid-19. Infatti, moltissime attività legate al gioco – come casinò, sale scommesse, sale bingo e altre – sono state costrette a lunghissimi mesi di chiusura.

Ciononostante, il gambling è riuscito a cavarsela grazie all’emersione sempre maggiore di casinò online e di sale scommesse online. Tra questi sono sorti anche tantissimi siti scommesse stranieri che accettano italiani, dei veri e propri casinò che non risiedono in Italia ma accettano ugualmente giocatori italiani.

In tale contesto, sono quindi fiorite offerte destinate ad attrarre nuovi giocatori, sino a quel momento scettici sulla reale affidabilità dei giochi d’azzardo online. La presenza di bonus di diversa natura (scommessa, deposito, cashback, senza deposito) e la contestuale migliore offerta in termini di quote per le scommesse, hanno fatto sì che il gioco digitale crescesse a vista d’occhio, con risultati davvero ragguardevoli. Se si vuole analizzare il flusso delle giocate, infatti, si può osservare come nel 2018 gli italiani abbiano speso 106,8 miliardi di euro in gioco d’azzardo.

Quasi 20 in più che tre anni prima (2015), 10 in più del 2016 e quasi cinque in più del 2017 quando ne furono spesi “solo” 102. Questa spesa, ovviamente, riguarda tutti i giochi che vengono considerati d’azzardo. Tra di essi, infatti, risultano esserci giochi d’azzardo veri e propri (bingo, poker, blackjack), scommesse, Gratta e Vinci, lotterie, enalotto e giochi di carte.

Vediamo quindi, nello specifico, a cosa giocano gli italiani. Nel 2018, la maggiore voce relativa alle spese sostenute dai giocatori italiani riguardava le slot machine e le vlt. Le cosiddette macchinette, infatti, hanno portato nelle casse dei casinò e dello stato un totale di 48,6 miliardi di euro, un dato anche in leggero calo rispetto alle altre rilevazioni. I 48 miliardi di euro sono stati raccolti con oltre 400.000 macchinette disseminate per il territorio nazionale.

La seconda maggiore voce di spesa sono i cosiddetti “giochi di carte” tra cui rientrano i più noti poker, blackjack e altri. Essi, infatti, hanno portato nelle casse dello stato e dei casinò quasi 20 miliardi di euro (19,7). I giochi a base sportiva (come le scommesse ma non solo) hanno invece portato un introito di 10,9 miliardi di euro, superiore anche a quello ottenuto con le lotterie (9,2 miliardi di euro). In ultimo, chiude il lotto che ha ottenuto un incasso di 8 miliardi in un anno.

Nel 2018 la realtà preferita era ancora quella del gioco in presenza che però, causa covid, nel 2020 è stata completamente soppiantata. Infatti, nel 2018 l’online pesava per un terzo sulla spesa totale, oggi tale rapporto è salito tantissimo. In ultimo, vediamo dove i giocatori giocano di più. Comanda la Lombardi con 14,6 miliardi di euro spesi, seguita dal Lazio (7,8), la Campania (7,7) l’Emilia-Romagna e il Veneto (6,2). In rapporto alla popolazione, la regione con più giocatori è l’Abruzzo, seguita ancora da Lombardia ed Emilia-Romagna.

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